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05/05/2003

CONFERENZA DI LIPSIA, D'AMBROSIO SU "CREAZIONE DELL'OCCUPAZIONE"

Lipsia. Il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, ha svolto alla Conferenza di Lipsia promossa dal Comitato delle Regioni d’Europa sul futuro della politica di coesione europea una relazione sul tema “Creazione dell’occupazione. Il ruolo dei fondi strutturali per promuovere nuovi posti di lavoro”. La riflessione, incentrata sull’avvenire delle politiche strutturali, ha introdotto la discussione del terzo gruppo di lavoro – ne sono stati previsti 6 - , in cui si è articolata la Conferenza. “L’attuale architettura dei fondi strutturali – ha esordito D’Ambrosio - è caratterizzata da una certa complessità e dalla mancanza di integrazioni tra i vari strumenti d’intervento. Ciò ha portato inevitabilmente a sollecitare una maggiore semplificazione ed ad un più facile accesso all’azione comunitaria. Fin dal vertice sull’occupazione tenutosi nel Lussemburgo nel novembre 1997 si è delineata la nuova strategia per combattere la disoccupazione. Tutti gli interessati: Comunità europea, Stati membri, Regioni e partner sociali sono stati chiamati ad armonizzare i loro sforzi favorendo un coordinamento sia all’interno dei singoli Stati membri che tra di loro nell’ambito di un coerente approccio europeo. Il Consiglio europeo di Lisbona (2000) ha poi adottato una nuova strategia volta a dare maggiore competitività e nello stesso tempo volta a sostenere uno sviluppo economico che comportasse una maggiore e più qualificata occupazione al fine di una maggiore coesione sociale.” “La dimensione regionale e locale – ha poi aggiunto il Presidente - è stata introdotta per meglio monitorare la competitività in termini occupazionali e le eventuali disparità nell’accesso al mondo del lavoro. Poco però si è fatto per un loro reale coinvolgimento. La politica occupazionale rimane ancora troppo centralizzata e dissociata dalla politica di sviluppo regionale mentre sarebbe auspicabile una loro maggiore integrazione. I tentativi fatti con l’Obiettivo 3 non permettono ancora una reale valutazione in termini di vera e propria regionalizzazione essendo alla prima attuazione. Inoltre la logica dell’intervento strutturale e della complementarietà con le misure dello sviluppo economico che avrebbero dovuto caratterizzare l’obiettivo 3 trova difficoltà a realizzarsi, anche in conseguenza del prevalere di politiche nazionali di sostegno per l’occupazione. Infatti, le procedure previste hanno fatto si che le Regioni si siano trovate a realizzare priorità e modalità di finanziamento che esse non giudicavano di fatto pertinenti e coerenti al contesto regionale.” “Negli interventi previsti dall’Obiettivo 2 e dell’Obiettivo 3 – ha posto in rilievo D’Ambrosio - prevalgono approcci di tipo “monofondo” in quanto gli interventi dei fondi strutturali sono ancora troppo caratterizzati da una grande complessità e da una mancanza di integrazione tra i vari strumenti d’intervento. L’esistenza di un tale problema non può essere senza conseguenze per lo sviluppo delle Regioni in riconversione economica e sulle loro prestazioni in termini di creazione d’impiego. Non possiamo infatti perdere di vista l’esistenza di correlazioni tra l’integrazione della politica per l’occupazione e gli affari sociali con la politica regionale. La lotta contro la disoccupazione non può prescindere da una coesione territoriale e sociale che permetta lo sviluppo di un ambiente favorevole all’occupazione promovendo le infrastrutture, l’istruzione, i servizi, l’imprenditorialità, ecc.. Un altro punto importante nella strategia per l’occupazione è l’impegno contro l’esclusione sociale; entrambe sono strettamente collegate tra loro, e una mobilitazione di tutti gli interessati alla lotta per la disoccupazione è la chiave di volta per combattere l’esclusione sociale. Questo mi sembra un argomento su cui si può essere tutti d’accordo, ci si è lavorato e si continuerà a lavorarci.” Per quanto riguarda l’allargamento il Presidente della Regione Marche ha infine sottolineato come durante il periodo di preadesione gli Stati interessati abbiano fatto enormi progressi per affrontare l’impatto con il mercato unico. A proposito dell’occupazione i paesi candidati e la Commissione europea hanno cooperato strettamente affinché fosse definita una politica occupazionale adeguata in vista della loro adesione all’Unione europea. Sulla relazione si è articolata una vivace discussione che D’Ambrosio ha sintetizzato e riferito alla Conferenza in sede di Assemblea.