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17/04/2003

15,5 MILIONI DI EURO PER IL PATRIMONIO CULTURALE Marche Museo Diffuso- avviato il programma di impiego del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale per i beni culturali

Sta per essere avviato il programma regionale degli interventi di recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale delle Marche cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo regionale e dallo Stato, nell’ambito del Documento Unico di Programmazione per l’Obiettivo 2 relativo al periodo 2000/2006. Il programma si articola in due diverse linee di azione: la prima finalizzata a realizzare sul territorio progetti di recupero strutturale e adeguamento funzionale di beni culturali e musei e di avviamento di esperienze pilota in rete, per la valorizzazione e promozione dei luoghi del Museo diffuso; la seconda destinata a finanziare progetti utili a disegnare sul territorio itinerari e sistemi culturali di interesse regionale. “Si tratta – ha commentato il presidente D’Ambrosio – di un programma organico e coerente alla volontà di diffondere un’immagine culturale unitaria, dando risalto, nel contempo, alle risorse dei singoli territori, secondo una politica culturale federalista. Infatti sono state messe in primo piano le reti museali, le eccellenze architettoniche, i parchi archeologici che rappresentano, nelle varie realtà locali, i picchi di attrazione e quindi di potenziale massima fruibilità proprio perché sono i segni forti di identità culturale delle diverse comunità. È un modo produttivo ed efficace, quindi, per utilizzare e valorizzare al meglio le risorse europee.” Per quanto riguarda, in particolare, la realizzazione di itinerari e sistemi culturali, i progetti appartengono a loro volta a due tipologie, in linea con la programmazione regionale del settore archeologico, che ha individuato i siti e le testimonianze di maggiore rilevanza per le Marche, o configurandosi come poli museali innovativi, caratterizzati da specializzazione tecnico-scientifica. Beneficiari sono i Comuni in forma singola e associata e gli enti gestori di aree protette. I progetti pervenuti sono stati 61, 20 dei quali di rete, e 41 di intervento puntuale sul territorio. I criteri di selezione per l’ammissibilità al finanziamento hanno tenuto conto delle priorità della programmazione regionale di settore e a quelle di carattere “trasversale” come la ricaduta occupazionale, l principio delle pari opportunità e la sostenibilità ambientale. Dei 15 i progetti di rete ammissibili a cofinanziamento risultano finanziati i primi 10 in graduatoria, per un totale di investimenti pari a circa 9 milioni di euro. Nella provincia di Pesaro-Urbino verrà realizzata la rete di beni culturali e musei “Montefeltro Museo diffuso”; in provincia di Ancona una rete territoriale dei “Piccoli Musei dell’entroterra” ed una rete urbana nella città di Ancona per la valorizzazione delle testimonianze storiche della Comunità ebraica; in provincia di Macerata quattro reti, due delle quali imperniate sugli importanti poli museali di Camerino e del santuario di San Nicola di Tolentino, una localizzata nel complesso della Riserva naturale di Abbadia di Fiastra ed una nei Comuni di Loro Piceno, Serrapetrona, San Ginesio; nella provincia di Ascoli Piceno due reti, la rete “Musei Piceni.it” che farà capo ad Offida e la rete “Archeodromo” di cui è capofila il Comune di Ascoli Piceno. Una rete interprovinciale interesserà il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Dei 24 progetti di intervento puntuale ammissibili, ne saranno finanziati 20 per un totale di investimento attivato pari a poco meno di 6,5 milioni di euro. Di questi, 9 sono nella provincia di Pesaro – Urbino, 3 nella provincia di Ancona, 6 in provincia di Macerata e 2 in provincia di Ascoli Piceno. Tra i numerosi, figurano alcuni interventi relativi a vere e proprie eccellenze culturali della regione, come i parchi archeologici di Urbisaglia, Falerone, Sassoferrato Fossombrone e Castelleone di Suasa, manufatti di pregio come la villa del Balì di Saltara o l’Eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana, nonché un numero consistente di altri manufatti e musei non meno importanti come elementi strutturali del Museo diffuso delle Marche.