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15/04/2003

"AGRICOLTURA MARCHIGIANA E RIFORMA DELLA PAC"

L’80 per cento dell’agricoltura marchigiana è legata ai seminativi, ma dal 2006 l’Unione europea (Ue) non concederà più aiuti sulla base di quanto si è seminato. I nuovi orientamenti dell’Ue privilegeranno le imprese, non il prodotto. Di conseguenza, cambia anche lo scenario dell’agricoltura regionale. Con l’archiviazione di Agenda 2000 (il documento di politica agricola europea che guida l’agricoltura dell’Unione fino al 2006), mutano i riferimenti e si impongono nuove scelte. Decisioni che devono coinvolgere tutti gli operatori agricoli e l’associazionismo di settore, che la Regione ha oggi chiamato a un primo confronto, nell’ambito del convegno: “Agricoltura marchigiana e riforma della politica agraria comunitaria”. La sala piena ha testimoniato l’attenzione verso questo settore, strategico per lo sviluppo economico complessivo delle Marche. L’incontro è stato promosso dalla Regione e dall’Istituto nazionale di economia agraria (Inea). Relatori erano Francesco Adornato, commissario straordinario Inea, e Margherita Scoppola, primo ricercatore dell’Istituto, che hanno illustrato le proposte di revisione della Commissione Ue. Le conclusione sono state curate dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giulio Silenzi. “Entro il 2006 – ha affermato l’assessore - dobbiamo riqualificare la nostra produzione agricola, perché dobbiamo intercettare le nuove tendenza dell’Unione europea che va a finanziare non il prodotto, ma l’impresa. Per far ciò, occorre creare imprese competitive, giovani, che riescano a confrontarsi con il mercato. Questo significa modificare la nostra attività produttiva. Lo impone l’Europa. Dobbiamo confrontarci, discutere, fare le scelte con un impianto legislativo che dia sostegno a questa trasformazione che sarà decisiva”. “Se rimaniamo fermi – ha ammonito Silenzi - l’agricoltura marchigiana non avrà un futuro. Se riusciremo, invece, in questa fase di passaggio, a guidare questo processo, insieme alla associazioni di categoria, a tutto il mondo dell’agricoltura, abbiamo le potenzialità per rilanciare il settore agricolo in termini di reddito e di occupazione”. Venendo alle proposte di riforma, l’assessore ha dichiarato di condividerle. “Siamo d’accordo su questa proposta di revisione della Pac – ha detto - È un forte riformismo che l’Europa sollecita, dando centralità all’impresa e alla sua presenza sul territorio. Abbiamo di fronte uno scenario di riforma che va in sintonia con un’idea moderna di agricoltura che vogliamo affermare. Ecco perché sosteniamo la riforma europea, rispetto ad altri Paesi che puntano a mantenere lo stato attuale, perché hanno un vantaggio immediato di natura economica”. La riforma va sostenuta, ha concluso Silenzi, “perché consente di avviare una trasformazione, di interpretare in maniera moderna l’agricoltura, assicurando un futuro certo ai nostri agricoltori e all’agricoltura marchigiana”.