Con l’articolo che segue, l’assessore ai Trasporti, illustra le scelte della Regione sulla viabilità che riguardano tutto il territorio.
Il Programma di interventi sulla viabilità, approvato dalla Regione l’8 aprile, in coerenza con le indicazioni del Piano Regionale dei Trasporti del 1994 e del Piano di Inquadramento Territoriale del 1996, fornisce le prime linee per la costruzione della rete viaria marchigiana attribuendo ad ogni segmento ruolo e funzioni commisurate alle esigenze del territorio.
Si individua, in tal modo, una rete viaria principale, elemento della rete nazionale e di competenza dell’ANAS, il cui ruolo è collegare la regione con i territori limitrofi e con il resto del Paese.
Questa rete è costituita dall’autostrada A14, dalla SS 16 “Adriatica” con i suoi collegamenti al porto di Ancona, dalla E 78 “Fano-Grosseto”, dalla SS 76 “Vallesina”, dalla SS 77 “Val di Chienti” e dalla SS 4 “Salaria”.
La rete regionale è, invece, costituita in gran parte dalle strade ex ANAS passate recentemente nella competenza della Regione e delle Province.
Rientrano in questa rete quelle arterie che rispondono a specifici requisiti funzionali quali: collegare capoluoghi di Provincia tra loro o con il capoluogo di Regione; costituire importanti e diretti collegamenti tra nodi della rete viaria nazionale ovvero tra nodi della rete nazionale e quelli della rete regionale; allacciare alla rete nazionale e regionale i porti, gli aeroporti, gli interporti, gli autoporti nonché centri od aree di particolare importanza produttiva e turistica.
La rete regionale completa quella nazionale consentendo la messa a rete del sistema infrastrutturale nel suo complesso. La connotazione della rete regionale deriva sia dalla morfologia del territorio interessato sia dalla localizzazione degli insediamenti produttivi e residenziali, nonché dalla necessità di tutelare e salvaguardare l’ambiente. Elementi, questi, che assumono diverse caratterizzazioni, e quindi richiedono soluzioni diverse, non necessariamente con continuità di itinerari, da Provincia a Provincia.
Gli investimenti della Regione, che seguono la storica gestione dell’ANAS, saranno concentrati su questa rete con l’obiettivo di realizzare una rete viaria in linea con le esigenze ambientali e di sicurezza della circolazione, che tende ad escludere l’attraversamento dei centri urbani principali, ma collegandoli tra loro e con la rete nazionale, attraverso trasversali vallive est-ovest e percorsi intervallivi che, a seconda delle esigenze locali, potranno essere mediocollinari e pedemontani.
Prima ipotesi di rete viaria regionale
Sulla base di questi criteri la Regione, dopo aver consultato le Province sul piano tecnico ed acquisito lo stato delle necessità e delle progettazioni già sviluppate, ha individuato quelle opere la cui realizzazione consenta di dare soluzioni immediate a problemi della viabilità tenendo conto che l’obiettivo resta quello di costruire una rete funzionale allo sviluppo economico delle Marche.
Questo approccio ha trovato il disaccordo dell’Assessore Conti della Provincia di Macerata che essendo assegnataria di un maggior numero di chilometri, rispetto alle altre Province, ritiene di essere penalizzata sul piano del mero riparto proporzionale. Tra l’altro l’Assessore Conti chiede l’assegnazione di finanziamenti di gran lunga superiori ai fabbisogni derivanti dai propri studi di fattibilità mettendo in dubbio l’utilizzo delle risorse nel triennio 2001-2003.
Va ricordato che il riparto alle Province di fondi in proporzione ai chilometri avviene già annualmente. Questo riparto è finalizzato esclusivamente alla manutenzione delle strade ex ANAS: 2,9 milioni di euro alla Provincia di Ancona, 3,4 milioni di euro alla Provincia di Ascoli Piceno, 4,0 milioni di euro a Pesaro e Urbino e 5,7 milioni di euro a Macerata.
Come stabilito dalla legislazione in materia di decentramento amministrativo, la definizione degli investimenti per la realizzazione o il miglioramento della rete viaria rientra tra i compiti istituzionali di programmazione attribuiti alla Regione e non può, pertanto, essere legata ad un semplice riparto di risorse ma deve scaturire da un quadro programmatico complessivo e dal perseguimento di precisi obiettivi senza trascurare i caratteri di fattibilità dei progetti, funzionalità dell’opera ed efficacia della spesa.
Con queste premesse la Regione ha formulato il Programma 2001-2003 di interventi sulla viabilità che rappresenta il primo passo nel decentramento del settore con la pretesa di affrontare con le risorse oggi disponibili i più urgenti problemi della viabilità regionale sulla quale, per troppo tempo, è stato investito poco, in maniera disorganica e senza una precisa strategia complessiva.
Marco Amagliani
Assessore regionale ai Trasporti
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