Numana - “Le Marche negli anni del fenomeno migratorio sono state una terra matrigna per i vostri nonni e i vostri padri, noi adesso possiamo e vogliamo saldare a voi quel debito, ai figli cioè di coloro che hanno contribuito a ricostruire l’Italia nei periodi più bui e ai quali mi sento di esprimere un sentimento di sincera gratitudine.” E’uno dei passaggi fondamentali del saluto che il presidente Vito D’Ambrosio ha rivolto ai ragazzi d’Argentina, Canada, Venezuela , Brasile, Australia,Belgio, Cile, Francia, Germania, Svizzera, Uruguay, Lussemburgo. Più di un centinaio oggi giunti a Numana per la seconda giornata della Conferenza regionale dei giovani marchigiani nel mondo.
“Dobbiamo conoscerci meglio, comunicare – ha proseguito il presidente – per mantenere un legame forte. Ma si tratta di due amori che devono convivere : l‘amore per le radici familiari e l’amore per il Paese in cui siete nati e vivete. Sono felice che volete scoprire e amate già le Marche, una terra molto diversa da come la lasciarono i vostri nonni. Una regione in grado di offrire ora molte opportunità e soprattutto ai giovani. Tra le azioni strategiche che la Regione Marche vuole sostenere per consolidare i legami con i marchigiani nel mondo, ci sono tutte quelle rivolte all’educazione, alla formazione , all’avviamento al lavoro, all’istruzione professionale. Vorremmo costruire queste opportunità per voi in modo flessibile e integrato e non vincolistico. Cioè percorsi di arricchimento culturale, anche attraverso tutte le strutture scolastiche e accademiche della regione, in periodi non troppo lunghi che rischiano di far tagliare i ponti con le vostre comunità di residenza, nè troppo brevi che non permettano comunque un inserimento nel contesto marchigiano. Mi sento di assicurare quindi la massima disponibilità della Regione Marche ad offrire opportunità ai giovani cittadini marchigiani nati in un'altra terra.”
Al termine del suo intervento il presidente D’Ambrosio ha inaugurato una scultura, realizzata e donata alla Regione Marche da Augusto Favi , australiano. La scultura è stata portata da Livio Scattolini, sindaco di Corinaldo, città di origine dello scultore.
Il vicepresidente Gian Mario Spacca ha tracciato una panoramica della situazione economica regionale, centrata soprattutto sugli interventi che la Regione sostiene per aprire le Marche delle imprese ai mercati mondiali. “Sono stato felicemente impressionato nel leggere le vostre interviste sui quotidiani , nelle quali avete tutti ribadito l’orgoglio di essere marchigiani. Anche noi siamo orgogliosi di appartenere a questa terra. Una regione che, ai tempi della massiccia migrazione,è stata poverissima, prettamente rurale. Il 62% della popolazione coltivava la terra ,oggi il 4% è dedito all’agricoltura, mentre il 42% lavora nell’artigianato-industria (con 132 mila imprese, una ogni otto abitanti). I quattro settori chiave (meccanico, mobiliero, calzaturiero, tessile-abbigliamento ) hanno permesso la crescita del modello marchigiano e contribuiscono all’affermazione del Made in Italy. La Regione vuole far aprire le Marche al mondo e voi potete essere linee forti di collegamento nel processo di internazionalizzazione, per realizzare accordi economici, joint venture nei vostri Paesi, favorendo l’ingresso delle nostre imprese. “
Dopo le relazioni dei dirigenti regionali relativi a turismo nelle Marche ( Riccardo Strano), alla formazione professionale ( Piero Sunzini), alle politiche giovanili (Aldo Acconcia), il vicepresidente del Consiglio regionale, Gilberto Gasperi ha letto il messaggio inviato dal Ministro degli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia che non è potuto intervenire alla Conferenza per impegni in Consiglio dei Ministri. In rappresentanza di Tremaglia è intervenuto Francesco Pascalis del Gabinetto ministeriale. Il ministro ha espresso il suo compiacimento per la “nobile iniziativa delle Marche” in linea con la volontà del Ministero di organizzare presto un convegno nazionale dei giovani italiani nel mondo. “ Un’occasione sempre lieta quando si incontrano i figli dei connazionali all’estero. Gli Italiani nel mondo, una risorsa che il nostro Paese non può permettersi il lusso di sprecare, sanno che il passo fondamentale del voto agli emigrati non è solo di facciata ma il lasciapassare per altre legittimazioni e per esercitare meglio i propri diritti. Conosco e apprezzo l’impegno della Regione Marche a favore dei propri conterranei, confermato dall’incontro di oggi. L’Italia Ufficiale deve imparare a conoscere l’altra Italia, deve scoprire i valori umani, intellettuali. Abbiamo vinto una battaglia politica, quella del voto all’estero, adesso dobbiamo vincere anche la battaglia culturale. Una sfida culturale da vincere e per la quale è determinante il lavoro dell’Informazione e delle Regioni.” (ad’e)
|