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12/03/2003

Approvato dall'Unione europea il progetto transnazionale S.I.N. di cui le Marche sono capofila di Finlandia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Grecia . PROGRAMMA DI INCLUSIONE SOCIALE, PARTE LA FASE OPERATIVA

Nel luglio scorso la Regione Marche, ha presentato alla Direzione degli Affari sociali e del Lavoro, che fa capo alla Commissione Europea, la candidatura per un progetto transnazionale finalizzato a combattere l’emarginazione e promuovere l’inclusione sociale, denominato S.I.N. (Social Inclusion Network). Al progetto hanno aderito Finlandia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Grecia, attraverso diverse istituzioni ed organismi, che in questi giorni sono riuniti, presso la sede della Regione Marche, per il primo incontro operativo dopo l’approvazione del progetto da parte dell’Unione Europea nell’ambito del Nuovo programma d’azione comunitario “Lotta contro l’emarginazione sociale” 2002-2006. Il programma di cui le Marche sono capofila, nasce, in via generale, dalla considerazione che cittadinanza europea significa anche costruire modelli e processi di inclusione sociale in grado di contrastare i fenomeni di disagio e povertà che rischiano di sottrarre significato alla volontà di fondare una nuova Europa su basi condivise e partecipate. Nella prima delle tre giornate di lavoro, l’assessore regionale ai Servizi Sociali Marcello Secchiaroli, dopo aver ringraziato i rappresentanti dei vari Paesi per la totale adesione, ha riassunto le linee guida del progetto ed ha auspicato che la collaborazione conduca ad individuare, nelle diverse normative statali in campo sociale, i principi basilari comuni , a ricavare le buone pratiche e costruire un primo documento di sintesi che possa diventare uno schema operativo per la proposta da presentare all’Unione Europea. L’obiettivo principale, infatti, è quello di arrivare alla predisposizione di una direttiva comunitaria che diventi punto di riferimento sia per le legislazioni dei paesi membri che per la realizzazione di piani di intervento. Le organizzazioni partner del progetto che formano il gruppo di lavoro insediatosi ieri sono sia di carattere politico-istituzionale che del privato sociale : la Contea di Cheshire –Gran Bretagna; l’Associazione per lo Sviluppo rurale di Tuulos –Finlandia; Eixo Atlantico do Noroeste Peninsular, una delle poche euro-regioni che unisce aree della Spagna e del Portogallo del Nord; Il Servizio di Occupazione e l’Università delle Isole Baleari – Spagna; l’Agenzia per lo sviluppo Heraklion di Creta – Grecia; il C.N.C.A. Coordinamento naz.le delle Comunità di Accoglienza di Roma. In questa prima fase si valuteranno le disposizioni normative vigenti nei diversi Stati membri e la loro coerenza con i Piani d’azione nazionali (PAN) per poi costruire modelli che coniughino i diversi ambiti di indagine, un sito internet finalizzato a promuovere la rete del dialogo e un seminario internazionale per la presentazione dei risultati conseguiti. In particolare, il programma elaborato dalla Regione e finanziato dalla U.E. , nella seconda fase, con ulteriori finanziamenti comunitari potrà realizzare interventi puntuali sul territorio. Le aree strategiche di intervento individuate dal progetto – iniziative di sviluppo locale per la riqualificazione delle aree urbane e rurali svantaggiate- si integrano in modo sinergico con il Piano Sociale regionale e i piani d’ambito territoriali. I meccanismi istituzionali che saranno attivati riguardano metodi di integrazione orizzontale dei temi della povertà/esclusione sociale in tutti i settori di intervento, lo sviluppo di strategie locali a complemento dei piani d’azione nazionali, la promozione della partecipazione in termini di sviluppo delle comunità locali, indicatori e strumenti di analisi sempre a livello locale, per sostenere le politiche sociali di lotta all’esclusione. La dimensione locale, la sua crescita e la valorizzazione di sistemi integrati di welfare del territorio, rispondono ad una precisa metodologia di azione che è stata riconosciuta maggiormente valida, rispetto al livello comunitario e nazionale, proprio perchè la programmazione condivisa può risultare oltre che più flessibile, anche più efficace in termini di risposta ai bisogni. ( ad’e)