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27/02/2003

Seminario di formazione su “vulnerabilità” e “rischio sismico”INDAGINE SULLO STATO DI TUTTE LE SCUOLE, OSPEDALI E SEDI MUNICIPALI. SI LAVORA PER PREVENIRE I DANNI DEGLI EVENTI SISMICI. VERRA’ SVOLTA IN COLLABORAZIONE CON GLI ENTI LOCALI.

Tutti gli edifici strategici (scuole, ospedali, municipi) delle Marche verranno monitorati, per conoscere il loro grado di vulnerabilità nel caso di eventi sismici. Un Progetto che verrà condotto dalla Regione insieme agli enti pubblici. Lo ha stabilito una delibera di giunta, che oggi è entrata nella fase operativa. Infatti la giornata è stata dedicata a un Seminario di formazione, a cui hanno partecipato i tecnici di Regione, Province, Comuni e ASL. L’assessore ai Lavori Pubblici Giulio Silenzi, in apertura, ha sottolineato come il modello utilizzato per affrontare il sisma del ’97 – sia nella fase dell’emergenza, che della ricostruzione – basato su un “lavoro sinergico con gli enti locali”, torni utile per questa indagine a tappeto, che si muove sul versante della prevenzione. Quindi, ha detto Silenzi, “nessun criterio dirigistico, ma solo spirito di sussidiarietà e collaborazione.” Inoltre, non ci si parte da zero, in quanto nel 2001 è partito il monitoraggio degli edifici strategici di 51 Comuni della fascia appenninica, che ha portato ad esaminare 500 strutture: scuole, municipi, ospedali, cliniche, ma anche palestre e impianti sportivi. Dopo il drammatico crollo della scuola di San Giuliano di Puglia dell’ottobre scorso, la giunta ha deciso di estendere la rilevazione a tutto il territorio regionale. Quindi a disposizione di questo nuovo Progetto c’è questo “prototipo” e comunque – come ha sottolineato Cesare Spuri, dirigente del Centro Operativo di Muccia e Fabriano - tutta l’esperienza acquisita nel corso del terremoto. Nella sostanza, per ogni edificio, verrà redatta una “scheda di vulnerabilità”, una vera e propria fotografia in grado di dire “il presumibile danno atteso in caso di terremoto”. Ma anche molto di più, fornirà gli elementi per stilare i preventivi nel caso bisognasse intervenire: la scheda sarà infatti strutturata in modo tale da indicare i costi necessari per il recupero funzionale, la riparazione del danno e l’adeguamento alle norme antisismiche. La “vulnerabilità” è un concetto nuovo e nasce con la legge 61/98 per la ricostruzione di Marche e Umbria. Prima di quella data si prendeva in considerazione solo l’elemento “danno” e il contributo era commisurato a quest’ultimo. Per “vulnerabilità” si intende invece la “propensione al danno” e, come si può ben capire, è un elemento che consente una giusta valutazione del reale stato dell’edificio, infatti è comparsa in tutte le schede di accompagnamento (STAP) dei progetti presentati per i lavori negli edifici terremotati. L’indagine, una volta terminata - si calcola lo sia entro la fine dell’anno – sarà uno straordinario strumento per fare prevenzione e manutenzione. A questo proposito si calcola che il rapporto, tra il costo dei lavori di manutenzione e quelli di intervento, in seguito al danno sismico, sia di uno a nove. Tutti gli elementi dell’indagine daranno vita a una banca dati telematica, una extranet della vulnerabilità, a cui potranno accedere i soggetti pubblici interessati, destinata – ha ricordato Serenella Carota del Servizio informatica – a subire aggiornamenti da parte degli stessi. Uno strumento che, anche visivamente – saranno utilizzati colori diversi dal rosso al verde, secondo il grado di vulnerabilità – darà il quadro dello stato degli edifici, facilitando una programmazione degli interventi. Diversi i contributi tecnici al Convegno. Tra gli altri, quelli del prof. Alberto Cherubini (presidente del Comitato Tecnico Scientifico della Regione) e del prof. Vincenzo Petrini del Politecnico di Milano, che ha contribuito a impostare questa prima fase dei lavori. Ha concluso la giornata l’assessore alla Formazione Professionale Ugo Ascoli che ha sottolineato come questo sistema consenta di ridurre i danni delle calamità naturali, “anticipandoli”, attraverso una rimodulazione dell’intervento pubblico. (e.r.)