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14/02/2003

Fondo nazionale per le politiche sociali - SECCHIAROLI: MOBILITAZIONE CONTRO I PESANTI TAGLI DEL GOVERNO.

Il governo regionale chiamerà a raccolta nel corso della prossima settimana istituzioni, associazioni e forze sociali per scongiurare la proposta di drastico ridimensionamento (55%) del Fondo nazionale per le politiche sociali. Lo ha affermato l’assessore Marcello Secchiaroli, nella conferenza stampa organizzata nella sede regionale di Palazzo Raffaello appena di ritorno dalla riunione romana con il Governo nazionale. La delegazione delle Regioni italiane ha infatti ribadito, unanimemente, la netta contrarietà ad un simile taglio, che se attuato, arrecherebbe alle Marche una perdita per il 2003 di 11 milioni di euro. Per la città capoluogo, ha esemplificato Secchiaroli, il riflesso finanziario negativo nel riparto regionale tra i comuni sarebbe di ben 700 mila euro. Le Regioni e l’Anci hanno chiesto ed ottenuto un tavolo politico con la presenza di Berlusconi e dei ministri dell’economia, Tremonti e del Welfare, Maroni. Questa grave scelta politica – ha sottolineato Secchiaroli – avviene purtroppo in un contesto nel quale il governo nazionale tende a restringere i diritti costituzionali garantiti e a coprire i buchi dell’INPS con le risorse del Fondo per il sociale. La conferenza sulla disabilità che il Governo organizza a Bari assume pertanto il sapore di un appuntamento svuotato di reali e concreti significati. L’assessore ha poi spiegato come il Fondo Unico, istituito nel 1998, fosse andato gradualmente aumentando. La quota marchigiana è passata dai 4 milioni di euro del ‘98, ai 10,5 del ’99, ai 12 del 2000, ai 19 del 2001 e, infine, ai 19,5 del 2002. Con la proposta del Governo la sua consistenza precipiterebbe, nel 2003, a 9 milioni di euro. Regione e comuni sono in forte disagio, perché i servizi nel territorio sono attivi e pienamente funzionanti, ma non ci sono certezze di risorse. All’interno dei 24 ambiti territoriali avviati con la legge 328 si stanno integrando le politiche sanitarie con quelle sociali (asili nido, assistenza domiciliare anziani,case di riposo, politiche giovanili e tutela dell’infanzia). C’è forte preoccupazione anche per le scelte di tipo centralistico che il Governo sta cercando di inserire nella legislazione: in materia di asili nido aziendali ha trattenuto dal Fondo Unico 160 milioni di euro e le autorizzazioni per la loro apertura sono state poste in capo al Ministero. Il nuovo Titolo V prevede il sociale come materia di esclusiva competenza regionale. Le Regioni ricorreranno alla Corte. “Sono certo – ha concluso Secchiaroli – che i marchigiani difenderanno con molto vigore il livello di welfare raggiunto. La Regione coordinerà la battaglia per la difesa dello stato sociale e dei diritti garantiti dalla Costituzione premendo sul Governo affinché receda dai suoi propositi di dimezzare il Fondo nazionale per le politiche sociali, strumento per sostenere, in particolare, i servizi territoriali a favore delle fasce più deboli.”