Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
13/02/2003

DAL GIRASOLE AL BIODISEL. RIUNIONE OPERATIVA DEL PROGETTO NAZIONALE PROBIO. CAPOFILA E’ LA REGIONE MARCHE.

La Regione Marche è capofila del Progetto nazionale PROBIO, per la produzione di biodisel dal girasole, finanziato in parte dal Ministero per le Politiche Agricole. L’obiettivo è ottenere un combustibile, che abbia una emissione di anidride carbonica inferiore a quella dei prodotti petroliferi. Quindi, una iniziativa in linea con le indicazioni della Conferenza di Kyoto, che ha posto con forza la necessità di una riduzione delle emissioni gassose. Del Progetto, fanno parte anche le Regioni Veneto e Emilia Romagna. Il biodisel ottenuto verrà utilizzato per le esigenze del settore agricolo: per i macchinari, ma anche per l’energia elettrica e il riscaldamento. “Si parte dall’agricoltura per ritornare all’agricoltura – Sottolinea l’assessore Giulio Silenzi - Ma è solo un primo passo, perchè si otterranno elementi per valutare una utilizzazione anche in altri settori. E’ una dimostrazione di come l’agricoltura può dare il proprio contributo alla soluzione di problemi più generali, come quelli che riguardano l’ambiente, ma anche economici, visto che si tratta di un’energia rinnovabile. Inoltre si ottiene dal girasole che si presta alla rotazione colturale.” La spesa globale è di circa 935,00 mila euro, di cui oltre 547,00 sono di derivazione ministeriale, il resto verrà finanziato dalle Regioni. Questa mattina si è tenuta una riunione propedeutica alla definizione di una Convenzione, che verrà stipulata tra tutti i soggetti che partecipano al Progetto che, oltre alle Regioni, vede anche la partecipazione dell’ASSAM- Agenzia per i Servizi dell’Agroalimentare, dell’Università degli Studi di Ancona (Dibiaga della Facoltà di Agraria), del Comitato Termotecnico italiano e del C&T s.r.l., ognuno con un compito preciso da svolgere. Erano presenti i rappresentanti delle tre Regioni, dell’Università di Ancona e dell’ASSAM. Il Progetto entrerà tra poco nella fase operativa, visto che è tempo di semine e, in due aziende agricole già individuate, si investiranno circa 30 ettari a girasole, da cui ottenere 750 tonnellate di olio, che verrà utilizzato per le finalità del Progetto. Le situazioni da verificare sono le più disparate e riguardano tutte le fasi della filiera: si semineranno diverse varietà di girasole per valutare quelle più idonee, si prenderanno in considerazione varie tipologie di motori per trovare quelli più adeguati e che possano utilizzare anche materiale grezzo, si studieranno i diversi impieghi (trazione, riscaldamento, energia elettrica...) e, naturalmente, l’emissione nell’atmosfera di tutta questa diversa casistica. (e.r.)