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27/01/2003

MASTER PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE. SI GUARDA CON INTERESSE ALLA CINA. ESPERIENZA POSITIVA PER LE AZIENDE MARCHIGIANE. PRESENTE L’AMBASCIATORE

Un Paese dalle straordinarie capacità di crescita, in grado di fare una programmazione a lunga scadenza, di realizzare, in breve tempo, riforme economico sociali e gigantesche infrastrutture. Questa è la Cina, come confermano osservatori e imprenditori. E questo quadro è emerso nel corso della Tavola rotonda, che si è tenuta presso la sede dell’ISTAO, in collaborazione con la Regione, Confindustria Marche e Facoltà di Economia e Commercio. Ospite l’Ambasciatore S.E. Cheng Wendong. L’occasione è stata offerta dalla conclusione di un Master, che ha formato 19 giovani destinati a lavorare nelle imprese marchigiane. Cheng Wendong è ambasciatore dal 1999, conosce da sempre l’Italia per aver studiato a Perugia, prima che ci fossero tra i due Paesi relazioni stabili, a cui ha dato il proprio contributo, avendo lavorato per diversi anni presso il Ministero degli Esteri. Conosce molto bene anche le Marche, avendo partecipato a diverse iniziative e seguito la politica di internazionalizzazione, che la Regione ha messo a punto, individuando nella Cina una delle aree strategiche, insieme alla Russia e all’est Europa. Il vice-presidente Gian Mario Spacca gli ha rivolto un caloroso ringraziamento, sottolineando che si possono trovare alcuni elementi comuni tra Marche e Cina: la concretezza, l’impegno e la ricerca dell’affermazione attraverso il lavoro. Spacca ha ricordato alcuni passi salienti del rapporto tra le due realtà: nel ’92, la prima intesa istituzionale con la provincia dello Shandong; nel ’97 il Progetto Marco Polo (ha interessato il settore del mobile) e la firma di un Protocollo con Shanghai; nel ’99 nasce la “una città italiana a Shanghai” con 50 aziende marchigiane, che hanno promosso le loro produzioni; nel ’98 viene istituita l’Antenna, presso l’Ufficio ICE di Shanghai. Tutti appuntamenti, che portano le Marche a maturare un’esperienza riconosciuta a livello nazionale, tanto coordinare, attraverso il presidente Vito D’Ambrosio, le Regioni sul Progetto Cina. Quindi a far parte di una delegazione ristretta e guidata dal Ministro Marzano, che, nel luglio scorso ha visitato Pechino per valutare le possibilità per il Sistema Italia, in vista delle Olimpiadi del 2008: delegazione a cui ha partecipato lo stesso Spacca. L’Ambasciatore Chen Wendong ha invitato i marchigiani a conoscere il suo Paese, che ha detto essere aperto e democratico, dove i grandi numeri (1 miliardo e 300 mila gli abitanti) comportano processi complessi, comunque diversi da quelli dell’Occidente, un Paese che ha 56 nazionalità e uno sviluppo non omogeneo, tra costa e aree interne; un invito ad avvicinarsi alla Cina con uno spirito particolare, dove il “fattore umano è importante”. Suggerimento che ha trovato conferma negli interventi dei rappresentanti di industrie marchigiane che da anni vi operano - la Merloni Termosanitari, la FAAM, il gruppo Fornari e la Aethra - che considerano assolutamente positiva l’esperienza di insediamenti industriali in Cina o per la produzione di componentistica. Nel tempo hanno sviluppato anche rapporti di joint-venture, generalmente su singoli progetti o su marchi particolari. L’intervento del presidente di Confindustria Marche, Carlo Lucarelli, ha sottolineato l’altro aspetto dei rapporti con la Cina, diciamo il rovescio della medaglia, “la Cina, non è solo un grande mercato, è anche un grande competitore”, perchè ha una capacità di apprendimento e conoscenza elevatissima e, “ormai è sempre più vero, che è in grado di garantire una qualità elevata”, quindi un colosso con cui comunque bisogna fare i conti, salvaguardando il nostro ruolo. Introducendo il dibattito Giuliano Conti, dell’Università di Economia e Commercio, ha fornito alcuni dati. Oltre il 25% della domanda mondiale si concentra nell’area asiatica, che comprende la Cina, Paese che, in pochi anni è diventato il quarto esportatore a livello mondiale e il sesto importatore: l’Italia esporta ancora poco, solo l’1.6% del totale, e arriva, in Europa, insieme a Francia e Inghilterra, ma a grande distanza dalla Germania. Visto il successo del Master sull’Internazionalizzazione appena concluso, ne viene riproposto un altro, che inizierà il 5 maggio, mentre le domande vanno presentate entro il 28 marzo. L’iniziativa si è conclusa con la consegna degli attestati ai partecipanti al corso, da parte dello stesso ambasciatore. (e.r.)