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30/11/2002

SANITA', IL DISAVANZO SCENDE A 80 MILIONI DI EURO

Diminuisce, nel 2002, il deficit nella sanità. Dopo anni di crescita incontrollata, la spesa del settore fa registrare un calo di oltre il 25 per cento, passando da 109 milioni di euro, circa 215 miliardi di lire del bilancio preconsuntivo dell’ottobre 2001, a 80 milioni di euro, circa 160 miliardi di lire, dell’ottobre 2002. Un dato estremamente significativo che - sottolinea nell’ultimo numero di Marche Regione Vito D’Ambrosio, presidente della Giunta regionale - conferma l’efficacia degli interventi concordati dal governo regionale con le forze sociali ed economiche. Naturalmente il riequilibrio della finanza sanitaria richiederà ancora tempo, ma l’obiettivo di contenere il disavanzo 2002 entro il limite di 80 milioni di euro è stato, rileva il presidente, sostanzialmente raggiunto. “Non è pertanto necessaria alcuna manovra fiscale aggiuntiva per il 2003”. A ridurre la spesa hanno contribuito, ricorda D’Ambrosio, importanti progetti di risparmio. Ad esempio, nel settore della farmaceutica, l’accordo stipulato con i medici di base e la politica di educazione al consumo. Di rilievo anche la lotta agli sprechi, con l’attivazione di politiche di acquisto centralizzate e sinergiche, la riduzione dei costi burocratici con la semplificazione delle decisioni e, soprattutto, la riforma complessiva del sistema sanitario regionale che, precisa D’Ambrosio, non mancherà di dare i suoi frutti, specie sul piano dell’organizzazione e della programmazione dei servizi e delle strutture territoriali. Ma, a contrastare il processo di riequilibrio della spesa sanitaria, permangono, rileva il presidente, le scelte del Governo nazionale, che non solo ha rimesso in discussione l’accordo stipulato nell’agosto del 2001 con le Regioni, ma ha anche ritardato il trasferimento di fondi già assegnati alle Marche, determinando un onere nel bilancio regionale valutabile tra i 23 e i 35 milioni di euro (circa 45-70 miliardi di lire). Ulteriori ostacoli sono costituiti dalla Finanziaria - “una legge, precisa ancora D’Ambrosio, fortemente centralista, pensata senza un minimo di confronto e condivisione delle Regioni e degli Enti locali” - e da scelte di politica sanitaria, come la “disciplina dell’attività dei medici ospedalieri, radicalmente diversa dal progetto Bindi, e l’accentuazione del ruolo dei privati”. Tutto questo ha contribuito a mettere in crisi i bilanci, già in difficoltà, delle Regioni e i sistemi di Welfare locali che pure hanno concorso, in maniera decisiva, alla costruzione dello Stato sociale e alla crescita delle fasce più deboli della popolazione. “Mi auguro, conclude D’Ambrosio, che il Parlamento risponda positivamente alle richieste avanzate da Regioni ed Enti locali, introducendo correzioni e cambiamenti in grado di salvaguardare lo Stato sociale”. Oltre all’intervento di D’Ambrosio, la rivista contiene una serie di contributi sul ruolo di Regioni, Province e Comuni in vista dell’ormai imminente allargamento dei paesi dell’Unione europea e i risultati di un interessante studio sulla ricostruzione dell’area del Fabrianese, colpita dal sisma del ’97. Altri servizi riguardano la crescita (più 1,3) del turismo nei primi nove mesi dell’anno, la vivacità del volontariato, settore nel quale operano attivamente 1.131 organizzazioni, per un totale di 15 mila marchigiani, e la nuova cultura della disabilità che capovolge il concetto tradizionale di handicap inteso nella sua accezione negativa. Sul piano culturale, da segnalare, tra gli altri, gli articoli su Alberico Gentili, il famoso giureconsulto e umanista nato a San Ginesio nel 1552, e sullo scienziato fermano Temistocle Calzecchi Onesti, inventore del Coherer, apparecchio di rilevazione delle radio onde utilizzato da Guglielmo Marconi nel telegrafo senza fili. Il lettore troverà spunti interessanti sulla collezione Hercolani-Rossini e sulle mostre (Egitto, rilegatoria d’arte) che hanno caratterizzato l’estate. Da leggere, infine, le interviste all’artista maceratese Wladimiro Tulli che ha compiuto, da poco, ottanta anni, all’incisore di Pergola Walter Valentini e all’ascolano Serafino Fiocchi, proprietario dell’omonima ricchissima collezione d’arte moderna.