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05/11/2002

MOBILITA' SANITARIA, PROTOCOLLO D'INTESA TRA MARCHE ED EMILIA ROMAGNA

Le Regioni Marche ed Emilia Romagna hanno firmato un protocollo per regolamentare la mobilità sanitaria di confine. L’intesa disciplina i rapporti tra le Aziende sanitarie di Pesaro e Rimini per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri e le prestazioni garantite ai cittadini, marchigiani e romagnoli, che utilizzano le strutture presenti sul territorio, indipendentemente dai confini amministrativi esistenti. Un “pendolarismo” consistente nelle aree di confine, dove la vicinanza delle strutture e la qualità dei servizi facilitano lo spostamento dei malati presso i centri ritenuti più idonei o meglio accessibili. L’intesa è stata siglata dagli assessori alla Sanità delle Marche, Augusto Melappioni, e dell’Emilia Romagna, Giovanni Bissoni. Segue l’Accordo interregionale sottoscritto il 2 agosto 2001 dai presidenti delle due Regioni, che autorizzava le Aziende di Rimini e Pesaro (in quanto confinanti) a formalizzare un “contratto di fornitura”. “L’accordo tra le due Aziende sanitarie – sottolineano gli assessori Melappioni e Bissoni – assume un significato particolare, perché affronta concretamente il complesso problema della razionalizzazione dei ricoveri ospedalieri. L’obiettivo è quello di contenere le degenze, senza tagliare i servizi, ma garantendo prestazioni alternative, compatibili con la patologia del paziente”. Le due Regioni convengono che per ridurre i ricoveri occorra riorganizzare i servizi all’interno degli ospedali, potenziando gli ambulatori, la diagnostica, la chirurgia ambulatoriale, l’assistenza territoriale e domiciliare. “L’alternativa al ricovero – ribadiscono i due assessori – costituisce la chiave di volta per razionalizzare l’utilizzo delle risorse, attraverso un oculato ricorso delle degenze. Le Aziende sanitarie di Pesaro e Rimini si impegneranno a creare le condizioni migliori perché ciò avvenga, sviluppando ulteriormente il percorso avviato già da alcuni anni”. Le Regioni Marche ed Emilia Romagna, infine, sollecitano le due Aziende a perseguire l’obiettivo delle riduzione dei ricoveri ordinari, privilegiando le forme alternative di trattamento e cura, in modo da giungere alla definizione di tariffe standard e di un budget complessivo nella definizione dei rapporti economici tra le due Regioni. Nel 2001 circa cinque mila cittadini della zona di Pesaro, Urbino e Fano hanno ricevuto prestazioni dall’Ausl di Rimini, per una spesa a carico della sanità marchigiana dell’ordine di nove milioni di euro.