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25/09/2002

TRASPORTO LOCALE. RIVISTI I CRITERI PER LE TARIFFE AGEVOLATE. IL MECCANISMO ADOTTATO CONSENTE UNA FASCIA DI BENEFICIARI PIU' AMPIA E UN CONTROLLO DELLA SPESA.

La giunta ha approvato un provvedimento che stabilisce nuovi criteri per la concessione delle agevolazioni tariffarie per il trasporto pubblico regionale e locale. Nella sostanza viene ampliata la fascia di utenza che ha diritto all’agevolazione, con il provvedimento dell’agosto scorso limitata alle categorie protette e agli ultrasessantacinquenni. “Abbiamo rivisto – ha detto l’assessore Luciano Agostini – la delibera di agosto, anche alla luce dell’incontro con i sindacati del 6 settembre. In quella occasione avevamo dato la nostra disponibilità ad allargare la fascia di utenza, modificando però l’intero sistema con l’attivazione di un meccanismo che fosse in grado di controllare la spesa, che con i parametri precedenti a quella delibera era assolutamente non prevedibile.” Agostini precisa che non si tratta di “una marcia indietro”, come qualcuno ha ventilato, ma di un “normale e costruttivo confronto con le parti sociali” e, ha precisato, “la Regione Marche è l’unica ad aver messo in atto un provvedimento direttamente a favore dell’utenza.” Con il provvedimento odierno la platea degli aventi diritto torna ad essere quella di prima del provvedimento di agosto e, quindi, studenti, lavoratori, disoccupati, naturalmente in base al reddito, oltre alle categorie protette e agli ultrasessantacinquenni: nella sostanza le categorie previste dalla ex l.r. 27/97. L’agevolazione concessa subisce una riduzione dal 70% al 65%, ma si allarga anche al trasporto ferroviario. Inoltre viene modificato il regime ISEE, che serve per la definizione del reddito, ed è previsto un controllo attivo da parte dei Comuni. La nuova delibera prevede che, entro il 15 di ogni mese, le aziende ed i Comuni devono “registrare e trasmettere alla Regione......i dati relativi ai titoli e alle tessere agevolate richieste nel mese precedente.” La giunta prevede una spesa di 4 miliardi annui. Una cifra decisamente più contenuta rispetto agli oltre 7 miliardi dell’anno scorso, che avevano indotto l’esecutivo ad assumere il provvedimento di agosto. (e.r.)