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Il TAR ha respinto i ricorsi presentati dai Consorzi di Bonifica, che avevano impugnato una delibera della giunta regionale (DGR 2994/2001), che assegna alle Province la competenza della difesa del suolo e quindi anche le opere idrauliche, in passato gestite dai Consorzi.
“Una sentenza che conferma la validità dell’impostazione programmatica della Regione – ha detto l’assessore all’agricoltura Luciano Agostini – e il suo diritto a assegnare competenze alle Province, togliendole ad altri Enti.
E’ molto importante sul fronte del diritto per il ruolo che riconosce alla Regione. Ma è anche una sentenza che ha effetti sul cosiddetto “ruolo di bonifica”. Infatti – spiega Agostini – nel momento che le Province saranno operative sulle competenze assegnate, la tassa non si potrà esigere, visto che i lavori verranno eseguiti con finanziamenti pubblici, senza aggravio per i cittadini.
Inoltre la Regione sta mettendo a punto una proposta di legge sui Consorzi di Bonifica, che rivedrà il loro ruolo e li trasformerà in enti di diritto privato, con un rapporto diretto con le associazioni agricole. Come enti di diritto privato non potranno certo emettere imposte.”
Le cinque sentenze – una per ogni ricorrente – sono state pubblicate nei giorni scorsi.
Nella sostanza il TAR conferma la legittimità della delibera regionale, che aveva stilato il provvedimento dando attuazione alla legge regionale 13/99, che definisce le competenze delle amministrazioni provinciali in materia di difesa del suolo.
Nel marzo scorso, il TAR aveva respinto la richiesta dei singoli Consorzi di una sospensiva del provvedimento della giunta, decidendo di esaminare la delibera direttamente nel merito.
I Consorzi di Bonifica nelle Marche sono cinque: Consorzio di bonifica Musone, Potenza, Chienti, Asola , Nera; Consorzio di Bonifica dell''Aso; Consorzio di Bonifica Valle del Tenna; Consorzio di Bonifica del Tronto; Consorzio di Bonifica Integrale dei Fiumi Foglia Metauro. (e.r.)
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