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23/07/2002

COMUNANZA, CONFERENZA SUL RESTAURO DEL MONASTERO DI SANT'ANTONIO SUL MAR ROSSO

“Egitto copto, il restauro del monastero di Sant’Antonio sul Mar Rosso” è il tema della conferenza in programma per mercoledì 24 luglio, alle ore 18.30, presso il Palacongressi di Comunanza. Alla conferenza, presieduta da Stefano Papetti, storico, dell’arte parteciperanno il vescovo copto Maximous El-Anthony che svolgerà una relazione su “Storia, arte e spiritualità nel monastero di Sant’Antonio il Grande sul Mar Rosso” e il restauratore Adriano Luzi che interverrà sul “Restauro dei dipinti medievali dell’antica chiesa di Sant’Antonio”. “L’iniziativa - spiega il sindaco di Comunanza Luca Contisciani - conclude il ciclo di conferenze sull’antico Egitto iniziato nel dicembre 2000 con ‘Nefertari nella Valle delle Regine’ e proseguito, nel giugno 2001 con ‘Cleoapatra regina d’Egitto’ che ha richiamato un pubblico numeroso”. Il ciclo di conferenze è promosso dall’amministrazione comunale con il patrocinio di Regione, Provincia, Comunità montana dei Sibillini e con il contributo della Carisap. “Oltre a divulgare la conoscenza dell’antico Egitto, l’iniziativa - sottolinea il sindaco - è anche un segno di riconoscimento dell’attività di Adriano Luzi, restauratore di fama internazionale che ha legato il suo nome al recupero dei dipinti del monastero di Sant’Antonio”. Quarantacinque anni, originario di Comunanza, Luzi si è diplomato presso la scuola di Urbino, ma vive tra l’Egitto e Roma, dove si è specializzato nel restauro e nel recupero conservativo dei dipinti murali. Nel suo straordinario curriculum figurano anche i restauri della Domus Aurea, della camera sepolcrale della Piramide di Caio Cestio e di alcune famose tombe etrusche. Ma soprattutto Luzi è l’autore, insieme ad altri esperti, del restauro dei dipinti murali della tomba dei Nefertari, tra i capolavori dell’arte di tutti i tempi. Il monastero di sant’Antonio, dedicato al padre e fondatore del monachesimo cristiano in Egitto, è uno dei monumenti più importanti della chiesa copta. Costruito negli anni successivi alla morte del santo avvenuta nel 356 dopo Cristo, si trova nella fascia desertica che separa la Valle del Nilo dal Mar Rosso. I lavori di restauro, durati tre anni e finanziati dal centro di ricerche americane, hanno consentito il recupero di circa trecento metri quadrati di pitture murali raffiguranti scene bibliche tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e immagini di santi copti I dipinti, databili tra il VI e il XIV secolo, costituiscono una delle prime straordinarie espressioni artistiche e religiose della simbologia cristiana. (Informazioni: 0736/84381).