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Il malcontento delle marinerie marchigiane è condiviso dall’assessore alla Pesca Luciano Agostini che ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Avevamo fatto una proposta al Ministero che riusciva a conciliare le esigenze della categoria su tutto il territorio regionale. Il Ministero ha accolto solo parzialmente quella proposta, stravolgendo però una condizione essenziale, che noi consideriamo assolutamente qualificante: quella di non dividere l’Adriatico per fasce orizzontali, evitando quindi tensioni soprattutto nelle linee di confine.
Il Ministero, nella sostanza, non è riuscito ad individuare un periodo unitario di fermo, creando disparità di trattamento in zone che sono, a tutti gli effetti, omogenee. Il risultato è che la scelta del Ministero finisce per privilegiare le aree del Nord.
Abbiamo inviato oggi al Ministro una richiesta circostanziata perchè riveda il provvedimento e attui un fermo biologico tale da creare, per tutte le marinerie marchigiane, le stesse condizioni di mercato valide anche per le altre.
Nella comunicazione inviata abbiamo anche ricordato che il Titolo V della Costituzione prevede una partecipazione attiva delle Regioni anche su provvedimenti che vengono assunti in sede nazionale. E’ questo il senso del federalismo, che ancora una volta il Governo fa finta che non esista.”
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