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28/06/2002

IPPOTERAPIA. UTILIZZO SOCIALE DI UN TRADIZIONALE AMICO DELL’UOMO E OCCASIONE DI SVILUPPO DEL NOSTRO TERRITORIO. UN PROGETTO PREVEDE L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO IN QUATTRO CENTRI, UNO PER PROVINCIA.

Partirà nelle Marche il primo progetto di ippoterapia, che si avvarrà di finanziamenti statali, che vengono destinati attraverso l’UNIRE-Unione Nazionale Riabilitazione Equestre. Di questo si è parlato in un’iniziativa tenutasi nella sede della Regione, che ha collaborato, insieme ad altri soggetti, l’ASL n. 2 in particolare (Dipartimento di prevenzione Servizio Veterinario), alla definizione di un programma che prevede il servizio presso quattro centri, uno per provincia (Cantiano, Senigallia, Treia e Grottammare), ma che intende ampliarsi ad altre strutture. L’iniziativa è di rilievo dal punto di vista sociale e questa pratica di riabilitazione alternativa (per patologie sia motorie che psichiche) può aggiungersi alle altre più tradizionali. La funzione terapeutica del cavallo è nota (anche se non è riconosciuta ufficialmente dal Servizio Sanitario nazionale), e in letteratura si sostiene che può essere utile fin dalla tenerissima età (per alcune patologie, come le difficoltà dell’asse capo-tronco, anche dai 9 mesi) con risultati positivi. Presenti all’iniziativa anche gli assessori Lidio Rocchi del Turismo e dell’Agricoltura Luciano Agostini, il quale ha sottolineato che la Regione guarda con interesse al progetto e lavora da tempo per il miglioramento genetico del cavallo e delle specie autoctone in particolare. E proprio il cavallo del Catria, presente nell’area pesarese, sembra prestarsi a questo utilizzo, viste le sue caratteristiche di docilità e duttilità. Inoltre, ha detto Agostini, più in generale la Regione è impegnata in politiche per lo sviluppo rurale e, sicuramente, anche questa pratica, può rappresentare una occasione di valorizzazione delle nostre aree interne. Gli obiettivi del progetto, a cui sono stati assegnati la metà dei fondi statali, che sono 5 miliardi di vecchie lire, sono quelli di aumentare la professionalità degli operatori, assicurare l’efficienza dei centri di ippoterapia, promovendola anche all’interno delle ASL. Nelle Marche sono diverse le realtà e i centri che già operano: in particolare hanno una funzione trainante, oltre a Cantiano, Grottammare, Macerata, Pollenza, Porto Potenza, Senigallia e Treia. All’incontro erano presenti molti operatori anche della struttura sanitaria pubblica, che credono in questa pratica, responsabili di singoli centri, l’ANIRE (l’espressione regionale dell’UNIRE), Francesco Baldarelli, che ha parlato di questa pratica di riabilitazione a livello europeo e Sergio Bozzi, dirigente del Servizio, che ha ricordato che per quanto riguarda il miglioramento genetico del cavallo, per il 2002, la Regione potrà contare su risorse maggiori del passato. (e.r.)