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17/06/2002

D'AMBROSIO INCONTRA I COMMISSARI STRAORDINARI DELLE AZIENDE SANITARIE

“La nuova sanità marchigiana non percorrerà la strada della ipercentralizzazione, ma cercherà di esaltare la qualità interna, evitando le duplicità e valorizzando le economie di scala”. È questo il modello di riforma del sistema sanitario regionale che il presidente Vito D’Ambrosio ha anticipato ai nuovi commissari straordinari delle Aziende sanitarie, ricevuti in Regione. All’incontro erano presenti anche l’assessore alla Sanità, Augusto Melappioni, e il capo dipartimento Giuseppe Zuccatelli. “Tutelare al meglio il diritto alla salute dei marchigiani” è, secondo D’Ambrosio, l’obiettivo della riforma e i commissari sono i “fiduciari” della Regione in questo processo di riassetto. “Siamo alla ricerca di persone – ha chiarito il presidente – sulle quali poter contare e con le quali collaborare in vista del riordino del sistema. Persone capaci e attente alle esigenze del territorio, affidabili al punto di non strumentalizzarle”. Insomma, di interlocutori accorti e di collaboratori leali, in grado, ad esempio, “di gestire la più alta dotazione percentuale di mezzi mobili di soccorso esistenti in Italia, che fanno delle Marche un unico grande ospedale”. Di manager che sanno agire “senza perdere tempo, dando risposte alle questioni organizzative aperte, come quelle dei traslochi della sanità anconetana, o dei nosocomi di Jesi e Osimo”. La provvisorietà dell’incarico, sei mesi, non deve frenare le capacità dei commissari. “Sta per iniziare un percorso nuovo, che presuppone una condivisione delle prospettive”. C’è bisogno di gente professionalmente preparata, sulla quale poter contare. La Regione ha scelto persone motivate, competenti, capaci di traghettare la sanità marchigiane verso i nuovi traguardi. “Il commissario straordinario delle Aziende sanitarie – ha affermato D’Ambrosio – sa porsi in maniera diversa rispetto alle scelte organizzative future. L’esigenza della Regione è quella di non ingessare il sistema, in vista della riforma, con nomine definitive, in un momento in cui il deficit viaggia lungo percorsi incrementali. E nessuno ha la bacchetta magica per invertire questa tendenza”. C’è necessità, dunque, secondo D’Ambrosio, di “razionalizzare l’impianto organizzativo, in un momento difficile per il governo della sanità nazionale, perché la situazione finanziaria non è rosea e il futuro incerto. In questo contesto non servono gli appelli e le denunce del ministro Tremonti, se non viene chiarito quali sono le Regioni virtuose e quelle inadempienti”. Il presidente ha poi ringraziato l’assessore Melappioni per il lavoro che sta svolgendo: “Affrontiamo una grande sfida. Il sistema sanitario marchigiano, universalistico, funziona. Insieme dovremo lavorare per continuare a farlo funzionare bene, ma con costi più contenuti”. L’assessore Melappioni ha sottolineato come i commissari siano “partecipi di un processo di trasformazione in atto, che deve vedere una integrazione delle eccellenze presenti sul territorio. Secondo la Corte dei conti, la sanità marchigiana è in affanno perché è giunto il momento di fare le riforme. Le Aziende hanno raggiunto un punto critico che impone la necessità di una nuova riorganizzazione”. “Occorre abbandonare le comode strade della tradizione – ha concluso il presidente D’Ambrosio – per dare risposte forti a problemi nuovi”. (r.p.)