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06/06/2002

RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE, INCONTRO CON IL VOLONTARIATO SOCIALE

“Assessore, siamo con Lei!”. Semaforo verde alla riforma del sistema sanitario viene dalle associazioni del volontariato sociale, ricevute in Regione, da Augusto Melappioni. L’incontro odierno conclude la serie dei confronti con i vari interlocutori istituzionali. L’affermazione di Titty Santarelli del Tribunale della salute, sintetizza la sostanziale condivisione delle linee di riforma del sistema sanitario, enunciate dall’assessore. Ora il volontariato attende le decisioni concrete, sulle quali esprimere un giudizio definitivo. Oltre al Tribunale della salute, alla riunione hanno partecipato i rappresentanti del Tribunale per i diritti del malato, dell’Anpas (pubbliche assistenze), dell’Aido (donatori d’organi) e della Federconsumatori. L’assessore ha delineato gli obiettivi della riforma che verterà attorno a una forte integrazione tra sanità e sociale, e su un accorpamento delle funzioni amministrative, senza centralizzare, però, quelle sanitarie. Melappioni è stato esplicito: “La riqualificazione si baserà sui principi dell’equità (risorse omogenee sul territorio), qualità (nessun taglio ai servizi) e appropriatezza (contenimento delle liste d’attesa). Separare le prestazioni dalle funzioni di supporto non penalizza il cittadino. Le Asl devono svolgere queste attività di sostegno, mentre la programmazione deve tornare ai sindaci, al terzo settore, ai rappresentanti dei cittadini sul territorio. Il numero delle Aziende, a quel punto, diventa secondario”. La necessità di rimodellare il sistema sanitario marchigiano è avvertita da tutte le associazioni di volontariato presenti all’incontro. Diverse le sfumature e le sensibilità espresse, a seconda dei settori di competenza dei vari interlocutori. “Obiettivi condivisibili – ha commentato Pierino Chiacchierini della Federconsumatori - ma erano gli stessi che hanno guidato i precedenti piani di riordino. Se non sono stati attuati negli anni scorsi, come potranno concretizzarsi ora?” Positiva, secondo il Tribunale per i diritti del malato, è “l’integrazione tra sociale e sanità, così come la separazione tra politica sanitaria e le questioni tecnico amministrative”. Però, attenzione, ha ammonito Anna Maria Amadei: “Sotto la bandiera della riqualificazione, a volte è passata una riduzione dei servizi”. Cosa che non deve accadere questa volta. “Non basta progettare una nuova riorganizzazione, per essere sicuri che tutto funzioni. Occorre anche investire sulle persone che devono attuare quella riforma. Le sole tecnologie non sono sufficienti. L’esempio viene dai Cup (Centri unici di prenotazione): lunghe attese al telefono, musiche accattivanti in sottofondo, dilatazione delle bollette telefoniche, servizio scadente per i cittadini”. Secondo Titty Santarelli, “occorre ragionare a livello globale”, superando i localismi. La riforma delineata da Melappioni “è un treno in corsa, sul quale bisogna salire, per dare risposte mirate ai nuovi bisogni”. Norberto Marotta dell’Aido conviene che dalla riduzione delle Asl possano scaturire risparmi. Unica avvertenza: “Potenziare i trapianti. La riforma deve rilanciare la politica delle donazioni”. Un appoggio alla riduzione del numero delle Asl è venuto anche dal rappresentante dell’Anpas, Gianluca Frattani: “L’importante è garantire livelli di assistenza omogenei sul territorio e chiarire bene la ripartizione delle competenze amministrative”.