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05/06/2002

Riforma del sistema sanitario NUOVO INCONTRO CON I SINDACI DELLA ASL DI FERMO

Se si dovrà rivedere il numero delle Asl e se questo dovrà coincidere con la dimensione provinciale, occorrerà tenere conto che presto ci potrà essere una quinta provincia nelle Marche, quella di Fermo. Quindi non è opportuna la chiusura della Asl 11 che, inoltre, per bacino di utenza e numero di abitanti è la seconda nella regione. E’ questa in sintesi la posizione dei sindaci dei comuni del comprensorio di Fermo che hanno chiesto di incontrare nuovamente l’assessore alla sanità Augusto Melappioni, poiché nella prima riunione del 23 maggio non avevano partecipato alcuni comuni. Alla riunione erano presenti anche l’assessore regionale Carmela Mattei e il capo Dipartimento Sanità -Servizi alla persona , Giuseppe Zuccatelli. I sindaci presenti oggi ( Fermo, Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare, Massa Fermana, Montegiorgio) hanno riconfermato in sostanza la contrarietà ad essere inglobati in una ASL provinciale che non sia quella di Fermo. In particolare il sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Renzo Offidani, pur dicendosi d’accordo sull’ammodernamento e ad un riassetto del sistema sanitario che punta alla qualità, ha sottolineato che “c’è già stata nel passato una riduzione del numero delle Asl, da 24 a 13, e non si è constatato un risparmio dei costi, anzi le spese sono sempre aumentate. Ho forti dubbi quindi su una riorganizzazione del sistema sanitario che porti ad un minor numero di ASL, anche perché occorre calarsi concretamente nelle realtà locali che nelle Marche plurali, sono davvero disomogenee, anche nelle brevi distanze. Una perplessità dettata anche dalla considerazione sulla difficoltà di poter trovare unitarietà di vedute e di scelte tra 78 sindaci del piceno… Inoltre, sono convinto che spesso la riconversione delle strutture ospedaliere porti ad una precarizzazione e di conseguenza ad una chiusura di fatto come sta accadendo per la Casa del Parto e Ostetricia a Sant’Elpidio. “ Saturnino Di Ruscio , sindaco di Fermo ha ribadito che ormai Fermo è individuata anche dalla Regione in diverse funzioni di governo del territorio come entità autonoma. Ha quindi evidenziato che è determinante conoscere con precisione il ruolo della Conferenza dei Sindaci e delle specifiche funzioni sul territorio nel futuro assetto sanitario. “Ma – ha detto- più che le ASL occorrerebbe ridurre gli sprechi e organizzare meglio l’esistente. Come per esempio proprio a Fermo dove c’è una mobilità passiva elevata, lunghissime liste di attesa e poi ci sono 50 posti letto inutilizzati, e dove l’Ospedale, per mancanza di attrezzature e di personale, non svolge la funzione di ospedale di rete come dovrebbe essere. “ “Le parole chiave “appropriatezza ed integrazione socio-sanitaria, ammodernamento per riqualificare la sanità” che sono alla base di questa proposta di riforma mi trovano perfettamente d’accordo oltre che come sindaco, anche come medico ed ex docente universitario, ma non sulle linee riorganizzative dell’amministrazione sanitaria perché trovo difficile una cogestione con la Conferenza dei Sindaci. Sono le parole di Franco Amici, sindaco di Porto S. Giorgio che ha sottolineato come “la sanità debba essere sempre più intesa come parcellizzazione delle funzioni e quindi integrazione delle competenze. L’integrazione deve essere ricercata dalla classe medica per dare qualità nel servizio e dove c’è integrazione c’è alta specialità. Un esempio di questo è il Cardiologico Lancisi di Ancona. Fondamentale, secondo Amici , per il risparmio dei costi è la medicina di base e quella poliambulatoriale, in grado di selezionare l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri.”(ad’e)