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05/06/2002

RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE, INCONTRO CON I COMUNI DELL'ASL 8 CIVITANOVA

“Pari opportunità e dignità per tutti i territori”. È quanto chiedono i sindaci dell’Asl 8 di Civitanova Marche all’assessore Melappioni, in vista del riordino del sistema sanitario regionale. Una riforma che, secondo i primi cittadini, deve poggiare su tre capisaldi: scelte equilibrate, uniformità dei servizi, qualità dell’offerta. A queste condizioni la definizione del muovo modello di sanità delle Marche può trovare il consenso delle amministrazioni locali e della popolazione. All’incontro sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni di Civitanova, Recanati, Porto Recanati, Montefano, Potenza Picena e Montecosaro. Nessuna barricata sul numero delle Aziende sanitarie, anche se rimangono delle perplessità – da parte di alcuni Comuni – sulla economicità dell’accorpamento. Incalzato dalle domande dei sindaci, l’assessore Melappioni è stato chiaro: “Le ipotesi a cui sta lavorando la Regione sono quella di un’unica Azienda regionale o di quattro Aziende provinciali”. Altre possibilità, al momento, non sembrano prevedibili. “Non bisogna focalizzare tutto il discorso sul bilancio – ha affermato il vicesindaco di Civitanova, Sergio Marzetti – Insieme ai costi, ocorre salvaguardare la qualità delle prestazioni, verificando anche se gli accorpamenti amministrativi portino risparmi”. Secondo il sindaco di Montecosaro, Maurizio Capezzali, “si interviene con un ritardo di 10 anni. La riforma deve essere legata al miglioramento delle eccellenze e non solo al tema finanziario. Le scelte avranno un forte impatto sul territorio. Saranno tollerate se eleveranno la qualità delle prestazioni, senza creare problemi ai cittadini”. Gli obiettivi del riordino, secondo il sindaco di Potenza Picena, Mario Morgoni, “sono condivisibili. Ma dal dibattito sul territorio non deve emergere solo la riduzione delle Asl. Non è uno scandalo accentrare le funzioni amministrative, se questo non significa un allontanamento dei servizi dalla gente. I veri problemi sono il riordino della rete ospedaliera e il contenimento della spesa farmaceutica”. Morgoni ha auspicato una valorizzazione dei poliambulatorii e del Santo Stefano: “La centralità va alla sanità pubblica, ma vanno valorizzate le strutture valide esistenti. L’esperienza e la tradizione devono essere premiate”. Anche per il sindaco di Montefano, Piermarino Simonetti, “non è il numero delle Asl che fa funzionare la sanità”. Ha invocato una maggiore attenzione alle piccole realtà, adeguando le reti di comunicazione e trasporto alla dislocazione delle strutture sanitarie. Il Comune di Porto Recanati era presente con due amministratori. Secondo l’assessore ai Servizi Sociali e alla Sanità, Giattini, per contenere i costi, occorre migliorare l’utilizzo della diagnostica e incidere sulla spesa farmaceutica (“che non calerà con il semplice accorpamento delle Aziende”), mentre, secondo il vice sindaco Galassi, è necessario rivalutare il ruolo del medico di base. Preoccupazioni per le possibili ricadute sui bilanci comunali della riforma sanitaria è stata, infine, espressa dal rappresentante di Recanati. Il timore è che alcuni servizi garantiti negli ospedali di polo (destinati alla cura delle post acuzie) possano pesare sulle realtà locali.