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06/06/2002

Riforma del sistema sanitario regionale INCONTRO CON I SINDACI DELLA ASL 5 – JESI Pieno sostegno al progetto Melappioni

Un appoggio incondizionato sulla proposta dell’assessorato regionale alla Sanità per la riqualificazione del sistema sanitario è emerso questa mattina dall’incontro tra l’assessore Melappioni e i sindaci del comprensorio della ASL 5 di Jesi. L’assessore alla Sanità , dopo aver delineato il quadro del nuovo processo di riforma ha detto che la situazione esistente dal punto di vista degli sprechi “è intollerabile: non sono tollerabili 80 mila ricoveri non appropriati in un anno, così come le prestazioni diagnostiche (radiologiche per esempio) inutili e che per l’80% hanno esiti negativi, non è più tollerabile un aumento del 50% della spesa farmaceutica.” “Sono risorse – ha spiegato Melappioni - che invece vorremmo impiegare dove attualmente il sistema non riesce a dare risposte efficaci: l’handicap, la non autosufficienza, la gestione dell’anziano (assegni per la cura domiciliare), la psichiatria ed investire soprattutto in prevenzione con i Piani Salute e mi riferisco per esempio a tutti i problemi che coinvolgono i giovani: dalle dipendenze agli incidenti stradali e sul lavoro. Sono queste problematiche, strettamente connesse all’esigenza di integrazione con il sociale, che interessano i sindaci e che dovranno competere ad un organismo di nuova impostazione rispetto ad ora, che sarà la Conferenza dei sindaci, integrata dal coordinatore d’ambito territoriale, dagli operatori sanitari, dal volontariato (un supporto notevole al sistema), dalle rappresentanze sociali. “ Tutti gli amministratori locali di dieci comuni presenti all’incontro ( Belcecchi - Jesi, Cascia - Maiolati Spontini; Mazzarini- Montecarotto; Badiali-Castelplanio; Litargini- Filottrano, ass. Roncarelli- Monsano, Tiranti- Cingoli; Caruso-Castelbellino, ass. Sbaffi- Cupramontana; ass. Cesaroni - S.Paolo ) hanno espresso l’accordo sulle ipotesi e sulla filosofia a cui è ispirata la proposta di riforma: razionalizzazione della spesa e riorganizzazione gestionale, integrazione socio-sanitaria e sistema a rete, per poter assicurare sempre maggiore qualità dei servizi, equamente distribuiti sul territorio. C’è accoglienza e disponibilità da parte dei sindaci del comprensorio jesino anche sulla restituzione di un ruolo di programmazione affidato dalla riforma alla Conferenza dei sindaci. “Ma chiediamo che i sindaci vengano “formati” a queste nuove competenze, accompagnati quindi nel nuovo percorso che è giusto intraprendere. La situazione deficitaria prospettata è drammatica e le proiezioni confermano questa tendenza. Bisogna quindi prendere decisioni in tempi rapidi per non gravare ulteriormente sui cittadini. Sono contento che la nostra realtà punti l’attenzione non sul fatto amministrativo ma sui servizi e sull’uso proprio delle strutture: è un indice di alta responsabilizzazione da parte dei sindaci. “(Belcecchi, Jesi) “Un settore su cui investire dovrà essere anche quello dell’emergenza” ha evidenziato Litargini, sindaco di Filottrano , mentre Tiranti di Cingoli ha affermato : “non è importante il numero delle Asl, ma la possibilità di continuare a garantire servizi ai cittadini ai quali non può importare se la gestione burocratico-amministrativa sarà svolta da quattro o da un’unica ASL. “ “Le ASL inoltre (non tutte, ma molte) hanno ampiamente dimostrato la loro fallibilità, hanno spesso sbagliato politiche gestionali, burocratizzato gli operatori sanitari, quindi un’eventuale centralizzazione amministrativa del sistema non deve spaventare. Come amministratori, abbiamo la responsabilità di non cavalcare proteste sterili. Se come prospettato il risparmio dei costi di gestione sarà impiegato per mantenere nei territori la qualità di quei servizi che noi amministratori locali abbiamo faticosamente e fortemente voluto, ben venga la riorganizzazione. “ (Roncarelli ). Alcuni sindaci e assessori ( Mazzarini, Cesaroni, Badiali ) hanno ribadito la necessità di sviluppare le funzioni e le potenzialità del medico di base che è essenziale nel processo di appropriatezza che si vuole intraprendere e inoltre di potenziare il sistema della prevenzione. Altri ( Badiali, Belcecchi, Caruso) hanno evidenziato il problema delle liste d’attesa troppo lunghe. “Un problema da affrontare più compiutamente per creare le condizioni perché la macchina organizzativa lavori a pieno regime e non si rischi il “business professionistico ”. Cascia, sindaco di Maiolati , medico , ha rilevato che per far comprendere la necessità di ammodernamento e di riorganizzazione, bisogna partire da un’opera di acculturazione dei medici, dei sindaci e dei cittadini sul significato di integrazione che attualmente manca ed è invece essenziale al buon funzionamento del sistema. “Sull’appropriatezza poi delle prescrizioni farmacologiche, basterebbe applicare le disposizioni delle circolari che l’assessorato regionale ha già inviato lo scorso anno. Il problema sta, da una parte nel senso di responsabilità del medico e, dall’altra, nella necessità di dare regole, anche etiche, al mercato farmaceutico.” Un’ultima sottolineatura è stata fatta dal sindaco di Montecarotto e condivisa da tutti gli altri: “noi sindaci della Vallesina siamo pienamente d’accordo nel compiere scelte innovative e lungimiranti, ma non vorremmo poi ritrovarci penalizzati ad opera di chi ha urlato di più”. (ad’e)