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29/05/2002

L'1 GIUGNO SI PARLA DI BIOLOGICO A ISOLA DEL PIANO - MARCHE LEADER NEL SETTORE

“Concordo con il taglio dato all’iniziativa sul biologico, che si terrà l’1 giugno a Isola del Piano. – così commenta l’assessore Luciano Agostini – Trovo particolarmente positivo che il problema venga inquadrato in una prospettiva di ampio respiro e che su questo terreno si siano incontrate, insieme all’AMAB, le tre organizzazioni agricole.” Infatti la giornata di lavoro della Rassegna “BIOEUROPA 2002” si divide in due parti: nella mattinata si parlerà di “Riforma della Politica Agricola Comunitaria, Mondo Rurale e Famiglia Contadina” e, nel pomeriggio, il tema verterà su “Quale ruolo per gli agricoltori biologici italiani fra Est e Mediterraneo?”, tema sicuramente molto attuale in vista dell’allargamento dell’Unione. Si susseguiranno nel dibattito interventi dei rappresentanti istituzionali e del mondo del biologico e della certificazione, oltre agli esponenti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura. Tra gli altri, oltre all’assessore regionale Luciano Agostini, Luca Marcora della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il direttore dell’Ufficio che al Ministero si occupa di biologico, Ermando Montanari, il presidente dell’AMAB, Bruno Sebastianelli, e, poi, esponenti tunisini, romeni e svizzeri e Gino Girolomoni, una bandiera nel mondo del biologico non solo marchigiano. I dati posizionano le Marche in una posizione di punta. Sono 1.700 le aziende a conduzione biologica (circa il 70% è nella trasformazione), la superficie investita raggiunge i 30 mila ettari: 50% foraggiere, 30% cereali e colture industriali come girasole, il resto sono vigneti, oliveti, frutteti e ortaggi. Se raffrontiamo le Marche con le altre regioni risulta che, escluse le isole, siamo tra le prime cinque regioni italiane per aziende e, tra le prime quattro, per percentuale di superficie investita sul totale SAU, raggiungendo un 7%. Tra le aziende, almeno una decina, sono leader in Italia, ma conosciute anche all’estero e raggiungono un fatturato complessivo che supera i 50 milioni di euro. Tra le altre, Alce Nero, La Terra e il Cielo, Aurora, Moncaro, Prometeo, Monaldi, Bionatura, Terro Bio, MarcheBio. Due gli organismi di controllo nati nelle Marche e che operano su tutto il territorio italiano con più di 200 tecnici ispettori: l’Istituto Mediterraneo di Certificazione-IMC con sede a Senigallia e Suolo e Salute con sede a Fano. Nelle Marche lavorano poi l’AMAB, l’Associazione Mediterranea Agricoltura Biologica, il Consorzio MarcheBio, che ha costituito un paniere di prodotti da commercializzare in punti vendita specializzati e in alcune mense scolastiche, anche grazie ad una legge regionale. C’è inoltre Formaterre srl, una struttura di formazione per l’agricoltura sostenibile per l’aggiornamento e la qualificazione di soggetti pubblici e privati. Insomma, come si vede, un ambiente fecondo per il biologico, che testimonia la strada che le Marche hanno fatto in questi ultimi anni. (e.r.)