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29/05/2002

BILANCIO REGIONALE 2002, D’AMBROSIO:“RISPOSTE CONCRETE AI BISOGNI DEI MARCHIGIANI”

“Il bilancio 2002 dà risposte concrete di soluzione ai problemi della società marchigiana: mantiene inalterato il livello di servizi sociali e di prestazioni rivolte alla generalità dei cittadini; garantisce risorse finanziarie adeguate a sostenere il sistema economico marchigiano, realizza una forte riduzione delle spese correnti e un parallelo aumento di quelle di investimento”. Lo afferma Vito D’Ambrosio, presidente della Giunta regionale, in un intervento pubblicato sull’ultimo numero della rivista Marche Regione. D’Ambrosio ribadisce le critiche alle scelte di politica finanziaria ed economica del Governo Berlusconi che ha ridotto di 10 miliardi di euro i trasferimenti finanziari alle Regioni e agli Enti locali, costringendo, di fatto, al ricorso a nuova imposizione fiscale. E’ significativo - ricorda - che dal 1996 le entrate di trasferimenti statali sono rimaste invariate, nonostante le riforme di Bassanini e la nuova legge sul federalismo: “Abbiamo avuto, cioè, più compiti, ma non siamo stati messi in grado – accusa il presidente - di esercitarli con sostegni finanziari adeguati”. “L’aumento del fondo sanitario per il 2002 - prosegue - non deve trarre in inganno. Infatti, a fronte di un aumento delle risorse, il Governo ha trasferito su bilanci regionali gli alti costi della farmaceutica, dei contratti collettivi del personale e di altre voci decise sostanzialmente a livello nazionale. Il fondo sanitario rimane ancora largamente sottostimato e le Regioni si trovano nella impossibilità di far fronte agli oneri del settore”. Con pesanti conseguenze, a livello regionale, per la rete di sicurezza sociale, parte non trascurabile del successo del modello di sviluppo marchigiano, che rischia di essere gravemente indebolita. Per D’Ambrosio, la sanità rimane la “grande questione con cui si devono misurare le Regioni italiane”. Le Marche hanno fatto la loro parte. “La maggior parte dei provvedimenti, che il governo regionale si era impegnato a varare per contenere la spesa sanitaria, è stata assunta: la centrale per gli acquisti, la budgetizzazione, le convenzioni per la farmaceutica, la riduzione delle prestazioni per ricetta, il potenziamento dei day hospital, la revisione del delisting”. Oltre a questi interventi, la “Regione Marche ha stipulato, con i medici di base, un accordo per un’appropriata prescrizione dei farmaci”. Tuttavia, nel primo trimestre 2002, la spesa farmaceutica è aumentata, anche se in linea con quella nazionale. Le cause dell’incremento dei costi vanno ricercate altrove. “Il controllo su questa voce di spesa, assai rilevante, non è attuabile, per la maggio parte, dalle Regioni. Molte leve del governo della spesa farmaceutica rimangono - spiega D‘Ambrosio - a livello nazionale, dove la CUF, la Commissione Unica per il Farmaco, introduce i nuovi prodotti e stabilisce i prezzi”. Per questo - conclude D’Ambrosio - occorre che il Governo centrale adotti, in tempi brevi, misure straordinarie.