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27/05/2002

PROGETTO PROMOZIONE DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE: 40 INCONTRI IN TUTTE LE MARCHE, 516 MILA EURO PER ATTIVARE 400 PROGETTI

Il finanziamento di 516 mila euro (un miliardo di lire) attivato dalla Regione permetterà di completare gli interventi a favore delle imprese femminili, rimettendo in gioco quelle non raggiunte dai primi incentivi della L.215 e abbattendo del 30% il tasso europeo d’interesse sugli affidamenti bancari per investimenti iniziali o di miglioramento. Le aziende beneficiarie sono circa 400: praticamente tutte quelle inserite nella graduatoria redatta con il bando per erogare i finanziamenti statali in conto capitale della legge sulle Pari Opportunità. La comunicazione è stata data dall’assessore al Lavoro Cristina Cecchini durante la conferenza stampa convocata presso la sede della Giunta regionale per illustrare gli interventi di promozione dell’imprenditoria femminile. All’iniziativa ha partecipato Delia La Rocca, Docente di diritto privato a Urbino e consulente del progetto al quale la Regione lavora in collaborazione con il Ministero delle Attività produttive. Il bando per l’erogazione del primo miliardo di lire reso disponibile dallo Stato ha permesso il finanziamento di 95 richieste. Poche, rispetto alle 512 pervenute. Invece di attendere un secondo stanziamento statale la Regione ha attivato proprie risorse, modificando la forma di contributo: dal conto capitale a quello interessi per sostenere più richieste con una formula già usata in molti altri casi. Quasi tutte le imprese escluse dal primo intervento hanno confermato i loro progetti. La Regione ha poi realizzato una gara fra banche sulle condizioni creditizie a favore delle imprese. E’ risultata vincitrice la Società regionale di garanzia alla quale partecipano vari istituti. “In collaborazione con in Comitati per le pari opportunità abbiamo organizzato 40 incontri o convegni presso le Camere di Commercio – ha spiegato la Cecchini –. Sono rivolti alle imprenditrici e saranno condotti da esperti fiscali, di diritto del lavoro e di altri rami che forniranno la massima conoscenza e collaborazione su leggi d’incentivazione o sull’assistenza tecnica, come la L. 53/2000 sui congedi parentali o i contributi per partecipare alla formazione presso enti accreditati.” Da una analisi di massima sui settori maggiormente interessati dall’iniziativa femminile emerge che a fare la parte del leone sono soprattutto il terziario e il commercio. Ma anche negli altri la nuova e più qualificata presenza delle donne si fa sentire. L’altro dato è che la percentuale di nuove imprese in rosa è inferiore nei centri più industrializzati. L’ iniziativa della Regione Marche è stata ripresa anche da altre Regioni che, successivamente, si sono poste il problema delle troppe aziende non raggiunte dai benefici della L.215. (fb)