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24/05/2002

MELAPPIONI PRESENTA IL PIANO ALL’ASL 1. SODDISFAZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI. NON CI SONO PROBLEMI PER L’OSPEDALE DI NOVAFELTRIA. TAVOLO TECNICO PER OSTETRICIA.

Il modello di welfare, presentato agli enti locali che fanno parte dell’ASL n. 1, che ha Pesaro come Comune capofila, ha incontrato un assenso di massima. All’incontro erano presenti gli assessori alla sanità Augusto Melappioni e ai Servizi Sociali, Marcello Secchiaroli e i sindaci di Novafeltria, Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Maiolo, gli assessori alla sanità di Novafeltria e Pennabilli, il presidente della Comunità Montana dell’Alta Val Marecchia, e, per il Comune di Pesaro, l’assessore Marco Savelli, anche nella sua qualità di presidente delegato della Conferenza dei Sindaci. Melappioni ha illustrato le linee generali del documento sulla riforma del welfare marchigiano, sottoscritto da entrambi gli assessori e oggetto in questi giorni di una serie di consultazioni. Melappioni ha sottolineato che si tratta di una proposta, che deve ancora fare tutto il normale iter istituzionale e che ci saranno altre consultazioni promosse dalla Commissione. La parola chiave è “salute” e non “sanità”: cambia quindi radicalmente la filosofia e, in questo quadro, “i Piani per la salute” non possono che vedere protagonisti gli enti locali. Quindi la prevenzione, la rete dei servizi, l’emergenza con il 118, diventano i punti fondamentali degli ambiti distrettuali, dove quelli sanitari coincidono con quelli dei servizi sociali e la messa “in rete” delle strutture diventa fondamentale. A fronte di questa esigenza vanno rafforzate le professionalità, i punti di eccellenza, la ricerca, la formazione, la razionalizzazione della spesa farmaceutica. L’accelerazione verso questo modello, a cui Melappioni lavora da tempo, deriva dall’emergenza finanziaria, che deve trovare soluzioni in tempi brevissimi. Savelli ha detto di condividere l’impianto generale per la forte valorizzazione dei territori e ha ricordato che la Conferenza dei sindaci dell’Alta Val Marecchia si muoveva in questo senso e non “alzava barricate” rispetto al numero delle ASL, ma poneva l’attenzione sulla necessità di evitare una contrapposizione tra costa e entroterra, procedendo insieme tra sanità e servizi sociali: “in questo senso la presenza dei due assessori e il documento comune sono fatti positivi”, ha detto. Anche il rappresentante della Provincia ha parlato “di passo in avanti”. Una critica è invece venuta un po’ da tutti: il ritardo nel coinvolgimento dei territori e la scarsa informazione iniziale sul progetto ha sicuramente creato un clima di allarme, che poteva essere evitato. Altra annotazione: occorre elaborare un “modello che duri nel tempo” per evitare che ogni 3-4 anni si rimetta tutto in discussione. Melappioni ha affrontato anche il problema dell’ospedale di Novafeltria: non viene messo in discussione: la proposta è che Medicina e Chirurgia continuino ad operare a pieno regime. Un problema invece c’è per Ostetricia, che è molto al di sotto dei 400 parti all’anno, considerato il parametro di riferimento. L’assessore ha proposto un “tavolo tecnico” tra tutti i soggetti per trovare una soluzione soddisfacente. Proposta che ha incontrato il consenso del sindaco Gabriele Berardi. Nelle sue conclusioni Melappioni ha ripreso solo alcune questioni. La volontà di assicurare una comunicazione continua con i territori per evitare un nuovo centralismo decisionale, che la Regione non vuole, in assoluta sintonia con il Titolo V della Costituzione. Gli accordi di confine con l’Emilia Romagna, non solo per affrontare casi specifici, ma per assicurare “percorsi di accettazione” nelle strutture extraregionali (sarebbe il primo caso in Italia). Fondamentale poi, la definizione della copertura totale del 118 che, una volta a regime, farà delle Marche una regione leader. (e.r.)