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23/05/2002

RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE, INCONTRO CON I COMUNI DELL'ASL 9 MACERATA

“Favorevoli a una semplificazione amministrativa della sanità marchigiana”. Ai sindaci dell’Asl 9 di Macerata, la proposta di riordino del servizio sanitario regionale, illustrata dall’assessore Augusto Melappioni, piace. “L’importante - ha sottolineato il primo cittadino del capoluogo provinciale, Giorgio Meschini – è elevare la qualità dei servizi, non l’organizzazione interna del sistema”. Melappioni ha incontrato oggi i Comuni dell’Asl 9 per illustrare il progetto di riforma che verrà definito entro la fine del prossimo mese. Erano presenti gli amministratori di Macerata, Appignano, Urbisaglia, Pollenza, Montecassiano, Tolentino e Mogliano, oltre all’assessore regionale Roberto Ottaviani. Ai Comuni è gradita la “forte integrazione” tra sanità e sociale prevista dal progetto di riforma, illustrato da Melappioni. D’altronde, hanno evidenziato, la rete territoriale dei servizi alla persona è carente, con gravi ricadute sui bilanci comunali. Case di riposo e assistenza domiciliare “drenano” risorse consistenti, collassando le finanze degli enti locali. Se dalla riforma del welfare regionale si libereranno fondi per le politiche sociali, i benefici ricadranno su tutti i marchigiani. Ai Comuni soddisfa anche la rivalutazione della Conferenza dei sindaci prevista dalla proposta “Melappioni”. I “primi cittadini” tornano a essere protagonisti della programmazione sanitaria territoriale, delegando la gestione locale alla struttura che sostituirà l’Asl. “Una sanità integrata – ha ribadito Melappioni – può contribuire a sostenere le politiche sociali dei Comuni. La riforma che abbiamo in mente non prevede un taglio delle funzioni, ma una rimodulazione dei servizi. Occorre rivedere la macchina organizzativa, perché l’attuale non è più adeguata ai tempi, sia sotto l’aspetto economico, sia per le nuove opportunità offerte dalla medicina”. Secondo l’assessore, “in questi anni il territorio non è cresciuto secondo gli orientamenti delineati nel Piano sanitario regionale, nonostante che siano state ridistribuite le risorse con parametri diversi dal passato. È diminuita l’incidenza di spesa concentrata su Ancona (dal 36 al 32% del budget regionale), è aumentata quella del maceratese: era due punti percentuali inferiore alla popolazione, oggi è superiore dello 0,5%. Ma questo non ha impedito, ad esempio, che gli interventi di prevenzione risultino tuttora carenti, con ripercussioni negative sui costi di gestione del sistema”. La strada da percorrere è, allora, obbligata: ridurre la spesa ospedaliera, per offrire maggiori servizi al territorio. “Se ragioniamo in una logica di rete – ha sostenuto il sindaco Meschini – riusciremo a garantire prestazioni migliori ai cittadini, razionalizzando la spesa e liberando le risorse per i servizi sociali. Nella logica della riorganizzazione, comunque, devono trovare risposte per le questioni aperte a Macerata: Pet ed emodinamica. Macerata deve rimanere un polo d’avanguardia nella terapia oncologica”. “Da parte della Giunta regionale – ha ribadito l’assessore Ottaviani – c’è attenzione e disponibilità per una distribuzione equilibrata delle opportunità sul territorio. I servizi qualificanti vanno ripartiti e non concentrati, in modo che nessuna provincia si senta penalizzata”. Anche gli altri Comuni intervenuti gradiscono il progetto di riforma: non si può parlare di contenimento e razionalizzazione della domanda sanitaria, se non si frena la proliferazione dell’offerta. Occorre riequilibrare il sistema, partendo dal basso, cioè dalla responsabilizzazione dei medici di base, primo anello della catena sanitaria. A questo auspicio è seguito un suggerimento: quello di salvaguardare le professionalità dei direttori generali, almeno fino alla definizione del nuovo modello sanitario.