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15/05/2002

Indagine congiunturale Ebam - GLI ARTIGIANI GUARDANO CON OTTIMISMO AL FUTURO - SPACCA: CONFERMA DELLA NOSTRA POLITICA

“Un comparto che conferma la sua dinamicità e la capacità di adattarsi alle dinamiche di mercato.” Così il vicepresidente della giunta Gian Mario Spacca commenta i risultati dell’indagine congiunturale dell’EBAM, l’Ente Bilaterale per l’artigianato marchigiano. “Ci sono elementi – aggiunge Spacca – che giustificano l’ottimismo verso il futuro. Dall’analisi esce rafforzata la politica verso i settori produttivi, che sta portando avanti la Regione, che valorizza la micro e piccola impresa, puntando sui fattori critici come innovazione, qualità, servizi e internazionalizzazione.” Un artigiano su cinque ha effettuato investimenti per migliorare la competitività aziendale, pensa di assumere nei prossimi mesi, e aumenta il ricorso al lavoro straordinario: questi i dati più significativi e più incoraggianti rispetto al primo trimestre che aveva registrato un aumento delle esportazioni ma anche difficoltà sul mercato locale. L’Osservatorio regionale Marche dell’Ebam, il cui nuovo presidente è Gilberto Gasparoni, ha effettuato l’indagine su un campione di 350 imprese, rappresentativo del settore artigiano manifatturiero e dei servizi. Tra le attività manifatturiere l’andamento è stato più favorevole per le calzature, l’elettronica, le macchine utensili, la cartotecnica e gli strumenti musicali mentre tessile, abbigliamento, materie plastiche e mobile hanno rallentato la crescita rispetto a un anno fa. Le maggiori difficoltà riguardano le imprese contoterzi, soprattutto quelle che dipendono da un committente principale. Tra i settori non manifatturieri i dati sono positivi per l’autotrasporto e stazionari per i servizi mentre i livelli di attività sono diminuiti per gli autoriparatori. Positivi anche i dati sull’occupazione nell’artigianato. Dall’indagine Ebam risulta che il 10% delle imprese artigiane dichiara di aver effettuato nuove assunzioni nel primo trimestre 2002 (non sono poche rapportate al totale delle 49.750 imprese artigiane marchigiane perché significano almeno 5 mila nuovi occupati) e il 17 per cento dichiara di voler assumere entro la fine di giugno. Ma risulta anche che l’11 per cento delle imprese, soprattutto nelle calzature, ha rinunciato a nuove commesse per l’impossibilità di farvi fronte. Elementi che confermano l’annoso problema della mancanza di manodopera qualificata per gli artigiani marchigiani. Quali sono i settori dell’artigianato maggiormente interessati a nuove assunzioni? Le maggiori opportunità di trovare lavoro nei prossimi mesi si avranno nella meccanica (33%) nel tessile e nella lavorazione della pietra (il 30% intende assumere). In cerca di nuovi dipendenti sono anche il 26% delle imprese di autotrasporto, il 25% delle imprese alimentari, il 23% delle imprese di materie plastiche e il 22 per cento delle aziende edili artigiane. Quanto agli investimenti, in particolare merita di essere sottolineato il dato nella meccanica (ha coinvolto un terzo delle imprese), nella gomma e materie plastiche (30%) e nelle calzature (26%) ma anche nell’elettronica e nel tessile abbigliamento.