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21/05/2002

Fermo biologico - AGOSTINI: "DILUIRE NELL’ARCO DELL’ANNO I PERIODI, DIVERSIFICANDO SPECIE E AREE DI PESCA"

“Alla luce delle esperienze degli scorsi anni, l’azione di fermo biologico va certamente riorganizzata, diversificando lo sforzo di pesca per riequilibrare il sistema della fauna ittica e per creare condizioni più agevoli per tutti gli operatori, della pesca e del mondo commerciale-turistico. “ E’ quanto ha affermato l’assessore alla Pesca marittima, Luciano Agostini, in apertura del “Tavolo azzurro” regionale, convocato presso la sede della giunta regionale per illustrare ai diversi soggetti interessati la proposta che le Marche presenteranno al Ministero delle Politiche agricole e forestali . Hanno preso parte alla riunione i Comandanti delle Capitanerie di Porto di Ancona, Pesaro e San Benedetto, i rappresentanti di Lega Pesca, Federcopesca, Federpesca, Confcommercio di Ascoli Piceno, Confesercenti, l’IRPEM- CNR , la direzione del Mercato Ittico di Ancona e l’ASSAM. Tutti hanno espresso una condivisione di massima, giudicando la proposta come il “giusto bilanciamento ” tra i diversi interessi. “Lo scorso anno – ha proseguito Agostini- le motivazioni del Ministero per il non accoglimento della nostra proposta di fermo biologico si riferivano al ritardo nella presentazione; quest’anno arriviamo in anticipo, addirittura con due proposte: una per il 2002 e un’altra, generale, per i prossimi anni. E’ un documento che ha fatto tesoro delle esperienze passate e, per questo, grazie al lavoro della ricerca scientifica e alle indicazioni delle categorie, è stato maggiormente articolato e argomentato, rispetto allo scorso anno, in particolare nella diversificazione delle zone e del prelievo delle specie. Una proposta innovativa che indica la riduzione nell’arco dell’anno dei giorni di pesca: si tratta di diluire il prelievo quindi, senza provocare blocchi totali lungo l’intera costa adriatica e nel periodo centrale dell’estate, creando disagi per tutti e pregiudicando la riproduzione di molte specie. Vi è poi da considerare un altro fatto importante e cioè la difficoltà prospettata dall’Unione Europea sull’autorizzazione agli indennizzi; quindi, ciò che era stato sopportato dagli operatori marittimi in virtù di tale corresponsione, ora non è più così automatico. “ Ricordando che il periodo di riposo biologico negli anni passati è iniziato il 1° agosto per concludersi a metà settembre, vediamo in dettaglio la proposta 2002 delle Marche, che sarà oggetto di confronto anche con l’Emilia Romagna e con l’Abruzzo e che prende in considerazione le zone cosiddette di “nursery”, per preservare cioè la riproduzione e i giovani esemplari, consentendone il ripopolamento: Pesca con reti a strascico e volante - Il fermo biologico dovrà essere diversificato in due aree distinte: da Termoli a Santa Maria di Leuca ( zona a) e da Termoli a Trieste (zona b); periodi : 45 giorni da Termoli a S. Maria di Leuca dal 19 agosto al 2 ottobre 2002; da Termoli a Trieste , 45 giorni, dal 5 agosto al 18 settembre 2002. Per queste imbarcazioni relativamente al periodo di 45 giorni di riposo biologico, la Regione Marche chiede il riconoscimento del rimborso dei costi del salario e dei contributi all’equipaggio. In tale fase non è possibile avanzare un fermo biologico completamente nuovo in considerazione dei problemi relativi ai controlli e alla sorveglianza satellitare con il sistema “blu box”, sia per le autorità competenti al controllo, sia per l’installazione sulle barche che la proposta di fermo-pesca per i prossimi anni prevede obbligatoriamente e gratuitamente. Per limitare ulteriormente lo sforzo di pesca, viene avanzata un’ulteriore proposta innovativa: ogni barca per la pesca a strascico e volante potrà esercitare l’attività per 180 giorni all’anno e decidere di effettuare ulteriori giornate di fermo non inferiori ai 10 giorni continuativi e ripetibili a discrezione. L’ulteriore fermo dovrà essere sempre per decadi e sarà corrisposto un premio ( che il Ministero potrà quantificare) a favore dell’impresa, proporzionalmente alle decine di giorni aggiuntivi; per la verifica degli effettivi giorni di pesca sul libro di bordo saranno annotate le giornate. Tale azione , finalizzata a ridurre la mortalità delle forme giovani, deve essere accompagnata dalla rigorosa adozione di reti da strascico con maglie di apertura non inferiori ai 40 mm. Sarebbe anche auspicabile il divieto di usare a bordo idropulitrici e lo sbarco di attrezzi da posta ( nasse e cogolli) per evitare il danneggiamento alle uova ( soprattutto di seppia). La nuova proposta di protezione delle risorse ittiche, per i prossimi anni prevede diversi periodi di riposo biologico a seconda della specie da preservare ( merluzzi, scampi, moli, triglie, mazzoli, seppie, calamari, mazzancolle, sogliole etc.) e quindi delle zone di nursery, del tipo di imbarcazione ( per le 6 o le 12 miglia) e del tipo di pesca ( strascico, volante, rapidi, traino). I periodi previsti vanno, dal 1 aprile al 31 maggio ( strascico- 12 miglia); dal 1° agosto al 30 settembre ( strascico e volante –6 miglia); dal 1 settembre al 15 dicembre, relativamente al sistema a “rapidi”. ( ad’e)