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20/05/2002

CONFRONTO SULLA SANITA' CON I SINDACI DELL'ASL 13 DI ASCOLI

Riqualificare il sistema sanitario regionale, senza penalizzare il livello locale. La strada da seguire è quella di una maggiore un’attenzione ai servizi erogati, piuttosto che alla organizzazione amministrativa interna al settore. Questa è la logica che deve guidare la ristrutturazione della sanità marchigiana, secondo gli orientamenti che l’assessore regionale Augusto Melappioni ha illustrato, oggi, ai sindaci dell’Asl 13 Ascoli Piceno. Con l’incontro odierno è partita la concertazione con la società civile per giungere alla definizione di un nuovo welfare marchigiano, basato su una forte integrazione tra sanità e servizi sociali. Un fitto calendario di riunioni che impegnerà l’assessore fino al 6 giugno. Sono in programma 17 confronti con gli enti locali, il mondo produttivo, le università e le organizzazioni sindacali. Il “tour” è partito con le amministrazioni comunali dell’ascolano. Oltre a Melappioni, erano presenti l’assessore regionale Luciano Agostini, Giuseppe Zuccatelli (direttore dipartimento Sanità) e i sindaci dei Comuni di Ascoli Piceno, Offida, Maltignano, Colli del Tronto, Amandola, Montefortino, Montefalcone Appennino e Spinetoli. Un clima particolarmente cordiale e costruttivo ha contraddistinto l’incontro. Secondo gli amministratori comunali, “è positivo ascoltare l’opinione dei sindaci, che vogliono portare un contributo concreto alla proposta di riforma. Oggi occorre ragionare su un territorio di area vasta, per garantire una migliore offerta dei servizi. Bisogna superare la logica delle singole Aziende sanitarie e sul loro numero non vanno costruite le barricate”. La riforma, in particolare, deve dare pratica attuazione al nuovo Titolo V della Costituzione, decentrando le competenze amministrative e lasciando alla Regione la programmazione sanitaria. “Il sistema sanitario marchigiano ha lavorato bene in questi anni - ha sottolineato Melappioni – ma occorre che faccia un passo avanti per dare risposte puntuali ai bisogni della gente e contribuire a migliorare la qualità di vita”. Equità, qualità, appropriatezza e contenimento della spesa sono le direttrici lungo le quali delineare un percorso condiviso. L’80% del bilancio regionale è assorbito dalla sanità. A fronte di una capacità di indebitamento strutturale di 35 milioni di euro, il bilancio deve ammortizzare una somma pari a 150 milioni di euro. La sanità non può vivere di manovre fiscali. Bisogna modificare questa tendenza, valorizzando la qualità dei servizi e responsabilizzando i centri di spesa. “L’attuale sistema – ha aggiunto l’assessore – delega le decisioni ai direttori generali, lasciando agli enti locali il monitoraggio delle richieste. Occorre invertire questa logica: la programmazione sul territorio deve tornare agli enti locali”. Il decentramento politico delle decisioni e un budget di spesa adeguato fanno crescere un sistema sanitario regionale vicino ai reali bisogni del territorio. Il numero delle Asl, a questo punto, diventa secondario, perché “dove c’erano le Aziende, rimarrà una erogazione di servizi”. Anche la rete ospedaliera – secondo Melappioni – va letta in una logica diversa, rispetto all’attuale: “Disponiamo di poche risorse per l’aggiornamento tecnologico e scientifico. Occorre intervenire, individuando i bisogni ospedalieri a livello provinciale. La riqualificazione della rete è possibile percorrendo una logica sovraziendale”. Il sindaco di Ascoli, Piero Celani, ha parlato di “grossi squilibri, in termini di risorse e di servizi, esistenti nell’ascolano. Un eventuale accorpamento delle Asl deve essere preceduto dal superamento di queste criticità; altrimenti si scaricano problemi irrisolti sui nuovi organismi che verranno creati. Accorpare lo stato attuale è penalizzante. È necessario prima portare tutti sullo stesso livello, diversamente il nuovo modello sanitario si squilibra di nuovo nel giro di poco tempo”. Celani ha anche parlato della necessità di potenziare le specializzazioni, attraverso i dipartimenti, “in modo da attrarre risorse anche fuori dal territorio e non solo attraverso la fiscalità dei marchigiani. “Non siamo contrari a una riorganizzazione complessiva – ha sottolineato il sindaco di Offida, Lucio D’Angelo – L’importante è non penalizzare i servizi sul territorio. L’unificazione delle Asl deve essere preceduta da una ristrutturazione interna, perché non è sufficiente un accorpamento per risolvere i problemi esistenti”. Giuseppe Zuccatelli ha rimarcato il ruolo delle conferenze sanitarie locali, ribadendo che la riforma “non mette in discussione i 13 punti di erogazione dei servizi”, ma sollecita una loro diversa organizzazione “attraverso un alleggerimento delle funzioni tecniche e amministrative”. “È nostra intenzione risanare la situazione finanziaria – ha chiarito l’assessore regionale al Bilancio, Agostini – senza penalizzare i servizi erogati”. Concetto ripreso da Melappioni, in chiusura della riunione: “La riforma deve attribuire un forte ruolo all’assemblea dei sindaci, individuare budget territoriali adeguati, liberare le risorse economiche per completare le eccellenze”. Insomma: riqualificare, senza penalizzare.