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13/05/2002

RIPATRANSONE, PUBBLICATI GLI ATTI DEL CONVEGNO SU GIOVANNI DA RIPA

Di Giovanni da Ripatransone, teologo e filosofo francescano vissuto nel XIV secolo, si ignora quasi tutto: la nascita, la morte, l’opera. Gli storici della filosofia lo liquidano con poche righe. Di lui sappiamo soltanto che ha insegnato alla Sorbona di Parigi e ha scritto un commento alle Sententiae (1158) di Pietro Lombardo, fino al Rinascimento, testo fondamentale per l’insegnamento della Teologia nelle Università. Nient’altro. Anche la sua città natale sembrava averlo completamente dimenticato, se non fosse per una lapide commemorativa voluta da Papa Sisto V e finita in chissà quale polveroso deposito. A spezzare la plurisecolare congiura del silenzio sul pensiero e sull’opera di Giovanni Plantadossi, questo il vero nome del teologo ripano, è il volume Giovanni da Ripa e dintorni (pagg. 160, lire 34 mila, editore Avagliano) che raccoglie gli atti del convegno svoltosi nell’estate ’97 a Ripatransone. La pubblicazione, a cura di Marta Cristiani, docente di Storia della Filosofia all’Università “Tor Vergata “di Roma, ha il merito di proporre all’attenzione degli studiosi e di un pubblico più ampio la figura di un pensatore di estrema complessità, non a caso veniva chiamato doctor supersubtilis, profondo conoscitore dell’opera di Duns Scoto, autore di ardite riflessioni sull’esistenza di Dio e sulla possibilità logica di un mondo infinito. Una tesi del tutto originale che – affermano gli studiosi - mette in crisi, molto prima di Galilei e di Copernico, la dominante concezione aristotelica-tomista del tempo. La pubblicazione - l’unica in Italia dedicata al teologo - contiene, oltre a un interessante saggio di Marta Cristiani, contributi di studiosi, come Leonardo Sileo, Valeria Sorge, Carlo Dolcini, Roberto Lambertini, Francesco Bottin, Alessandro Ghisalberti.