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11/04/2002

PIANO CAVE. CRESCITA PRODUTTIVA E QUALIFICAZIONE DEL SETTORE PER CONCILIARE SVILUPPO E TERRITORIO. SPACCA: ORA LE PROVINCE POSSONO PIANIFICARE. SI COLMA UN VUOTO DI 20 ANNI.

Il vice presidente e assessore alle attività estrattive Gian Mario Spacca ribadisce la sua soddisfazione per l’approvazione del primo Piano Cave nella storia delle Marche da parte del Consiglio regionale, affermando che è stato costruito “l’impianto normativo generale dentro il quale potrà muoversi con piena autonomia l’attività programmatoria delle singole Province e dei Comuni.” Non è un caso, aggiunge, che oggi si registra una presa di posizione positiva da parte del presidente dell’Unione Province Italiane- UPI, Palmiro Ucchielli. “E’ chiaro – sottolinea Spacca – che si tratti di un argomento difficile, dove bisognava coniugare esigenze e forti interessi che sono spesso vissuti come alternativi: da una parte una disponibilità adeguata di materiali inerti per l’attività produttiva, dall’altra la difesa delle risorse territoriali; senza dimenticare la necessità di garantire le aziende estrattive, i loro livelli occupazionali, la qualità della vita a chi lavora nelle imprese. Si favorisce la qualificazione delle imprese attraverso la valorizzazione di una progettualità capace di superare anche la logica del vincolo formale. Spacca sottolinea che proprio l’insieme di queste problematiche ha reso per tanti anni difficile il varo di una normativa adeguata. Infatti il Piano Regionale colma un vuoto normativo di oltre 20 anni. Adesso l’attività estrattiva potrà liberamente svolgersi in coerenza con le necessità di sviluppo dell’economia regionale. Cinque milioni di metri cubi di materiale - programmati annualmente con il P.R.A.E. - costituiscono la somma della produzione mediamente realizzata negli ultimi anni nelle Marche e dei quantitativi stimati di materiali importati dall’estero sulla base delle dichiarazioni rese dagli stessi imprenditori. Ma oltre agli obiettivi quantitativi, il P.R.A.E. punta soprattutto, come già sottolineato, alla qualificazione del settore ed alla salvaguardia dell’occupazione. Affronta questo problema, favorendo la concentrazione dei siti estrattivi e l’incremento della dimensione media dell’impresa e incentivando l’adozione di tecniche di coltivazione innovative, tali da limitare al massimo gli sprechi di materiali. Viene prestata inoltre grande attenzione al riciclaggio dei materiali ed il recupero dei siti abbandonati e dimessi per restituirli a destinazioni compatibili con il contesto in cui si trovano, recuperando così importanti aspetti paesaggistici delle Marche.