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05/04/2002

TRASFERIMENTO DEL PERSONALE ALLE PROVINCE. L'ASSESSORE MATTEI: TUTTO NEL MASSIMO DI TRASPARENZA E REGOLARITA'

I circa 500 dipendenti regionali, che hanno scelto di essere trasferiti alle Province hanno preso regolarmente servizio dal 4 aprile. E l’assessore al personale sottolinea, che le procedure si sono svolte nel massimo di regolarità e trasparenza. Intanto si è trattato – ha precisato Carmela Mattei – di una libera scelta da parte degli interessati, che in gran parte continueranno a svolgere lo stesso lavoro, nella sede di sempre. Infatti la maggior parte di questi dipendenti era impegnata nei Servizi della Formazione professionale e della Scuole di formazione, materia da tempo delegata alle Province e adesso definitivamente “attribuita” alle stesse. Si è trattato quindi solo del “cambio formale del datore di lavoro”, ieri la Regione, oggi le Province. C’è inoltre da precisare che l’intera procedura è stata concordata con tutte le organizzazioni dei sindacati dei lavoratori, che hanno una rappresentanza in Regione, quindi anche la CSA, che come gli altri ha posto la propria firma sotto l’accordo. Un accordo che è, a tutti gli effetti, vantaggioso per i dipendenti, che avranno un beneficio in termini economici: molti con un passaggio di livello e, laddove questo non era possibile dal punto di vista giuridico, con un “contributo una tantum”. Non si capiscono pertanto – sottolinea la Mattei – le strumentalizzazioni che sono state fatte da alcuni, singole persone isolate, anche se fanno riferimento a una parte sindacale, che hanno voluto dare un quadro di estrema confusione dell’intera operazione. Se qualche momento di disagio c’è stato – aggiunge la Mattei – questo è riconducibile al fatto che, in una giornata si sono dovuti concentrare presso gli Uffici regionali, circa 500 persone per firmare il contratto che li riguardava: cosa peraltro inevitabile, perchè era impensabile destinare funzionari regionali per cercare gli interessati sul territorio. Quello che mi sembra invece giusto sottolineare – conclude l’assessore – è che, nel giro di un tempo davvero limitato, si sia riusciti a concludere una partita di così vasta portata, realizzando nei fatti il decentramento delle funzioni amministrative verso le Province, nello spirito del federalismo e del nuovo testo della Carta Costituzionale: ci sentiamo di poter dire che, nelle Marche, per federalismo, non intendiamo un neo-centralismo, ma un decentramento vero verso livelli più vicini ai cittadini. (e.r.)