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12/03/2002

LA GIUNTA APPROVA IL BILANCIO REGIONALE 2002

“Risanare i conti pubblici, senza penalizzare le fasce deboli della popolazione e senza comprimere gli obiettivi dello sviluppo”. Sono questi gli obiettivi che la Giunta regionale intende conseguire con l’approvazione del bilancio di previsione 2002. Un documento contabile che movimenta 1 miliardo e 270 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 2 miliardi di euro relativi al Fondo sanitario. L’esecutivo ha presentato il bilancio di previsione 2002 e pluriennale 2002/04 nel corso di un’affollata conferenza stampa. Quello approvato dalla Giunta, secondo il presidente Vito D’Ambrosio, è un “bilancio difficile, rigoroso, ma che dà risposte alla società marchigiana. Intende sostenere una sanità che funzioni bene, ma meno costosa”. “La proposta di bilancio approvata dal governo regionale – ha sottolineato il vicepresidente Gian Mario Spacca – riconosce il ruolo fondamentale dell’economia e del sistema produttivo nella vita della comunità regionale. Pur in un difficile scenario imposto dal federalismo, sostiene la competitività delle imprese, mantenendo sostanzialmente inalterato il flusso delle risorse erogate dalla Ragione al sistema produttivo, al netto dell’Irap”. “Attraverso la definizione del documento di previsione - ha rimarcato l’assessore al Bilancio, Luciano Agostini - la Regione ha instaurato un rapporto nuovo con le forze sociali e sindacali marchigiane. È stata l’occasione per costruire un ente diverso, ristrutturando le finanze e l’organizzazione amministrativa”. Il bilancio di previsione 2002 prevede un taglio di 41 milioni di euro di risorse regionali: in pratica, un contenimento di spesa “comprimibile” di pari importo. Questo attraverso una razionalizzazione delle uscite di gestione e del personale, il blocco dei conferimenti di nuovi incarichi, il controllo sulle agenzie regionali, la responsabilizzazione del sistema sanitario. A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale 31/01 sul nuovo ordinamento contabile, il bilancio viene articolato non in capitoli, ma in Unità previsionali di base (Upb), riducendo le “poste” contabili di un quinto (da mille a 200). Tiene anche conto della nuova organizzazione in dipartimenti, i cui direttori dovranno proporre alla Giunta la costituzione delle strutture organizzative e gli incarichi di dirigente entro il mese di aprile 2002. È un bilancio, comunque, “aperto”, pronto a recepire la ripartizione dei fondi regionali inglobati nel bilancio nazionale. Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, 3 miliardi e 620 milioni di euro vanno trasferiti alle Regioni, in seguito all’assegnazione esclusiva di alcune competenze (come il turismo) alle autonomie regionali. “Risorse – ha detto D’Ambrosio - che rivendichiamo, se non subito, almeno per quanto riguarda la certezza sui tempi dei trasferimenti”. Il presidente ha chiarito che questi fondi extra regionali “sostituiscono” e non si sommano a quelli stanziati dalla Regione. Al termine dell’incontro con la stampa, D’Ambrosio ha riepilogato le priorità politiche del bilancio di previsione 2002: non diminuire il livello dei servizi sociali; non comprimere i trasferimenti ai Comuni e alle Province relativi alle nuove competenze assegnate; sostenere l’occupazione.