L’Assessore all’Ambiente, Roberto Ottaviani, ha concluso le consultazioni sui criteri e le modalità per il rilascio della valutazione d’impatto ambientale (VIA) sui progetti di produzione d’energia elettrica da fonti eoliche (il vento). L’ultimo incontro ha riguardato Legambiente, WWF, Confidustria, Organizzazioni dei lavoratori e le più grandi imprese del settore; in precedenza, invece, le Province, le Amministrazioni locali, gli Enti Parco e l’Anci, l’Upi, l’Uncem. L’Obiettivo: individuare le osservazioni al pacchetto studiato per la Regione dagli esperti, fra i quali l’Università di Ancona, per mettere a punto problemi e per definire una politica omogenea nel rispetto delle sovranità amministrative locali.
“Dobbiamo procedere con iter trasparenti e tempi certi - ha detto Ottaviani - e siamo disposti al ‘sacrificio’ fra virgolette, a condizione d’efficacia e risultati nell’azione energetica e di tutela ambientale. Rimane indiscussa la potestà dei comuni, ma il problema del deficit elettrico è una scelta dell’intero Paese. L’eolico è pulito ed é utile a risolvere una parte dei problemi marchigiani - secondo i calcoli dei privati servirebbero 450-500 aeromotori di media taglia) -, compreso quello della riduzione dell’inquinamento da altre fonti di produzione elettrica come il petrolio.”
Notevole l’efficacia degli interventi sugli aspetti tecnici, amministrativi e delle autorizzazioni: i privati, non impegnando fondi pubblici, chiedono snellezza e velocità. “ e senza mettere a rischio l’ambiente – ha detto Oreste Vigorito, Amministratore delegato dell’IVPC, azienda che ha realizzato il 51% degli interventi in Italia - come testimonia il nostro operato nelle altre regioni. Utilizziamo il vento, una fonte rinnovabile e pulita, e in tutte le fasi utilizziamo tecniche di tutela e ripristino floristico, faunistico e biologico, spostando le zolle di erbe rare, se necessario. Le aree, poi, rimangono agricole.”
“E’ la prima volta – ha detto Baldi, il rappresentante della SER – che vediamo uno studio dell’Ente pubblico serio e approfondito.”
“Non siamo contrari all’eolico – hanno replicato WWf e Legambiente -, ma chiediamo che il problema dell’impatto vada approfondito.”
Si tratta di una scelta diffusa e accettata in tutto l’Occidente. In Spagna, nella sola Gibilterra, ci sono almeno mille ‘mulini eolici’.
La richiesta delle imprese è semplice: accorpare gli iter autorizzativi. Un aspetto delicato poiché la potestà oltre agli Enti locali interessa anche l’Aeronautica militare e la Sovrintendenza ai Beni ambientali e culturali. Quest’ultima ha il diritto di veto per legge e può esercitarlo in qualsiasi fase. Ciò preoccupa Comuni e imprese che dovranno impegnarsi preventivamente e senza certezze. (fb)
|