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23/02/2002

SPACCA INCONTRA GLI ENTI E I CONSORZI PER I SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ

“Non vogliamo che nel settore dei servizi pubblici succeda quanto si è verificato in quello dei servizi finanziari, dove aver agito in ordine sparso ha indebolito la capacità di contrattazione del sistema marchigiano e rafforzato quello dei grandi gruppi nazionali e internazionali che sono arrivati nella nostra regione.” E’ quanto ha detto il Vicepresidente della Regione, Gian Mario Spacca, nell’ambito dell’incontro presso la sede della Giunta sui scenari e le strategie per i servizi di pubblica utilità dopo l’entrata in vigore dell’obbligo per le aziende pubbliche di settore di aprirsi alla partecipazione privata. “Vogliamo – ha aggiunto – valorizzare il ‘capitale sociale’ della comunità marchigiana con un progetto condiviso dai sistemi istituzionale e delle imprese delle Marche, per non disperdere le energie. Prima del passaggio alla partecipazione dei privati, dobbiamo fissare un metodo che veda protagonista la società regionale.” L’ultima legge finanziaria obbliga gli enti locali a trasformare gradualmente il sistema di assegnazione della gestione delle ‘Public utility’ (aziende di acqua, gas, trasporti e quant’altro) in S.p.a. con la partecipazione di maggioranza o minoranza dei privati a seconda che si tratti di aziende di gestione o erogazione. Uno scenario delicato che pone l’interrogativo di cosa sia meglio: liberalizzare la vendita con il rischio che le strutture marchigiane siano fagocitate dai grandi gruppi o controllare il processo evitando la ‘cannibalizzazione’ delle realtà presenti e sfruttando l’ingresso dei privati per un nuovo modo più efficiente di servire i cittadini? Spacca ha invitato i rappresentanti del mondo pubblico e privato di settore e delle imprese a iniziare una riflessione per adottare una strategia che superi la frammentazione attuale, pur lasciando liberi i soggetti ‘attori’ di agire. Come tentativo di animare e canalizzare la discussione ha portato l’esempio del progetto Rete Marche, una società recentemente costituita nella provincia di Ancona, ma apertissima all’entrata di altri interlocutori regionali pubblici e privati. Roberto Pesaresi, il suo presidente, ha spiegato, infatti, che nella ricapitalizzazione della società composta per ora da cinque soci fondatori, si augura di trovare tanti altri aderenti pubblici e privati disposti a entrare alla pari con i primi. “Si tratta di un piano industriale – ha detto – visto che Rete Marche ha come obiettivo di aggregare i servizi distribuiti sul territorio e creare un’infrastruttura di comunicazione al cittadino, potenziando il valore delle singole aziende.” Ha spiegato, inoltre, che in questo modo si rafforza la capacità di contrattazione con i possibili aspiranti alle S.p.a. e si mira più efficacemente alla qualità e ai costi dei servizi a favore del cittadino. E’ intervenuto anche il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Palmiro Ucchielli, che ha ribadito l’importanza di una riflessione che a non disperda, bensì valorizzi il patrimonio esistente di servizi e d’imprese. (fb)