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21/02/2002

L’INSERIMENTO AL LAVORO DEGLI SVANTAGGIATI: IL CONVEGNO DI IESI,180 MILIARDI DI FSE A CUI SI AGGIUNGONO QUELLI DELLA REGIONE.L’INTERVENTO DI VITTORIO AGNOLETTO

“Il progetto che presentiamo oggi è la prima fase dello studio sui problemi dell’inserimento lavorativo nel pubblico e nel privato delle categorie svantaggiate.” - ha detto il Presidente della Giunta regionale, Vito D’Ambrosio presentando i temi del Convegno all’Hotel Federico II di Iesi su ‘Integrazione e occupazione’. “Progetto che è la mappa delle strutture, delle prospettive, dei bisogni e delle risposte a un problema importante e delicato – ha aggiunto –, in un’ottica non solo economicistica, ma d’integrazione sociale.” Nelle Marche la disoccupazione è bassa, inferiore al 5%, ma ci sono punti di criticità in zone e categorie come le donne, gli svantaggiati non solo intesi come disabili e le persone di una certa età. La risposta sta in un intervento mirato utilizzando i fondi FSE e con il cofinanziamento della Regione per applicare ‘ricette’ rispondenti alle caratteristiche proprie delle Marche. Non sempre, infatti, gli indirizzi di Bruxelles, cioè della Comunità europea, sono validi per tutti i territori. “Motivo per cui – ha sottolineato l’Assessore regionale al Lavoro, Cristina Cecchini – dobbiamo fare scelte politiche mirate, investendo per un benessere diffuso e su politiche generali e non settoriali. La Comunità europea ha assegnato alle Marche 180 miliardi di lire per i sei anni dal 2000 al 2006, ripartiti fra gli interventi per le la pari opportunità, le categorie svantaggiate e il loro inserimento lavorativo. La Regione amplierà la parte di stanziamento legata ai progetti per i disabili, i detenuti, gli immigrati (albanesi e marocchini) e per l’integrazione dei corregionali rientranti dall’Argentina. Il programma riguarda anche le cooperative sociali, il settore no profit, che è protagonista insostituibile in questi campi. Per quanto riguarda il sostegno agli immigrati gli indirizzi sono anche una seria alternativa alla legge Bossi-Fini.” L’integrazione degli svantaggiati non è solo un problema che riguardi la disabilità; la Regione in quattro anni ha inviato, casa per casa, i propri tutor per orientare le scelte dei giovani usciti dal ciclo scolastico, con ottimi risultati di promozione e indirizzo. Una strada da percorrere per conoscere le forme in cui la comunità si organizza. Scelte che, insieme ai risultati, hanno convinto la Comunità europea a confermare i finanziamenti alle Marche, riconoscendo alla Regione di aver fatto ancor più di quanto previsto. Al termine della presentazione del progetto è intervenuto anche Vittorio Agnoletto, presente in qualità di responsabile scientifico del LILA (Lega italiana lotta all’Aids)- CEDIUS (Centro diritti umani salute pubblica). Agnoletto ha presentato i temi del progetto Coming Back To Work (tornando a lavorare) rivolto ai sieropositivi. “Un argomento di grande rilievo – ha detto – perché le terapie anti Aids hanno allungato di 16-18 anni la sopravvivenza dei malati, migliorandone la qualità di vita e consentendo il loro rientro al lavoro. Una necessità, peraltro, perché perdono la pensione. Ma il lavoro provoca problemi complessi relativamente all’orario di lavoro (i sieropositivi si sottopongono quotidianamente a cure) e di alimentazione. Ci vogliono regole nuove, quindi, che in Europa sono già in discussione, così come per la privacy spesso poco rispettata sul posto di lavoro. A Trento abbiamo realizzato un accordo per dare dignità e appoggio ai sieropositivi.” Nel pomeriggio è intervenuto anche Tiziano Treu, ex Ministro del Lavoro. (fb)