COMUNICATO STAMPA N. 58
Come sostenere le imprese al femminile marchigiane che non potranno beneficiare dei contributi a fondo perduto previsti dalla legge 215/92 sullo sviluppo dell’imprenditoria “rosa”. E’ stato questo il tema trattato nella riunione tra i Comitati provinciali dell’imprenditoria femminile - istituiti presso le quattro Camere di Commercio della regione- e l’assessore regionale al lavoro, Cristina Cecchini.
Secondo la graduatoria già formulata dalla Regione a dicembre 2001, saranno finanziabili un centinaio di progetti finalizzati allo sviluppo e alla creazione di nuove imprese femminili. I contributi, come prevede la stessa legge, saranno assegnati fino ad esaurimento di fondi; quindi, a circa 400 imprese, pur avendo presentato un progetto ammissibile, non saranno concessi i finanziamenti.
Si sta studiando, pertanto, d’intesa con i Comitati provinciali, un sistema per sostenere le imprese escluse, attraverso un sistema che favorisca l’accesso ad un credito agevolato, come supporto alle garanzie richieste dagli istituti di credito. Naturalmente verrà verificato che tali imprese confermino una volontà attuale di investimento, considerate le mutate condizioni: da contributi a fondo perduto a credito agevolato.
Inoltre, nel corso dell’incontro, sono state esaminate altre azioni per la valorizzazione del lavoro imprenditoriale femminile che riguardano soprattutto l’artigianato di altissima qualità, il marketing elettronico, l’import-export per le donne, i percorsi turistici culturali.
“Non è una novità – ha affermato Cristina Cecchini- se dico che poniamo un particolare attenzione e crediamo nella capacità imprenditoriale delle donne, ma sono davvero convinta che le imprese al femminile, proprio in questa regione, siano una realtà importante che ha le migliori potenzialità di sviluppo e di contare sempre di più nel sistema economico marchigiano. Ed è in quest’ottica che la Regione Marche ha recentemente approvato un’iniziativa che promuove ed incentiva l’assunzione di addetti a progetti di sviluppo internazionale, riconoscendo una priorità alle assunzioni di donne. “ (ad’e)
|