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08/01/2002

VERTENZA RUGGERI: RICOLLOCATI 21 LAVORATORI IN MOBILITÀ

Ventuno lavoratori in mobilità del calzaturificio Ruggeri S.p.A. di Potenza Picena saranno ricollocati in altre aziende locali del settore. Questo, in sintesi, l’accordo raggiunto al termine della riunione svoltasi, ad Ancona, presso la sede della Giunta regionale. Dall’incontro, promosso dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Cristina Cecchini, è emerso che altri dieci lavoratori, per i quali l’azienda il 18 ottobre scorso aveva avviato la procedura di mobilità, si sono nel frattempo dimessi. È così ridotto da 77 a 46 unità il numero dei dipendenti rimasti senza lavoro. Secondo il verbale di accordo sottoscritto dalle parti – alla riunione erano presenti, oltre ai rappresentanti del calzaturificio, anche esponenti della Confindustria di Macerata, della Consulmarche Srl di Osimo e una delegazione di sindacalisti della Femca Cisl e della Filtea Cgil di Macerata – i lavoratori eccedenti saranno scelti in base alla possibilità di raggiungere il diritto alla pensione con l’utilizzo del periodo di mobilità e la percezione del relativo trattamento economico. Al riguardo, la società riconoscerà, a tutti i lavoratori messi in mobilità, un’indennità integrativa del trattamento di fine rapporto di 3.873,43 euro (7 milioni e mezzo di lire), da corrispondere, in un’unica soluzione, contestualmente alla firma dell’accordo di conciliazione individuale. Le parti hanno deciso di costituire un tavolo di ricollocazione del personale in mobilità. Il tavolo, presieduto dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, sarà composto da rappresentanti del calzaturificio, della Confindustria, della Rsu aziendale, della Femca Cisl, della Filtea Cgil di Macerata e dal sindaco del Comune di Potenza Picena. Gli incontri si terranno con cadenza trimestrale. Nel frattempo verranno fatti pervenire, a tutti i lavoratori interessati alla procedura di mobilità, le proposte (più di una trentina) di assunzione degli operatori economici locali. La società si impegna, infine, a ricostituire la percentuale di rapporti part-time prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore, con il riconoscimento immediato di due dei rapporti di lavoro part-time non confermati alla fine dell’anno scorso