Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
21/12/2001

INFRASTRUTTURE MARCHIGIANE, RECEPITE LE PRIORITA' INDICATE

Nel programma degli interventi strategici di preminente interesse nazionale presentato dal ministro delle infrastrutture, Pietro Lunardi, alla Conferenza Unificata Regioni-Autonomie le priorità delle Marche, indicate dal presidente della Regione Vito D’Ambrosio, sono state recepite. Il piano é articolato per tipologia di opere e per regioni. Questi gli interventi previsti per le Marche. Corridoi ferroviari: figurano la tratta marchigiana Bologna-Lecce (compreso il by pass ferroviario dell’API) e il potenziamento della linea Orte-Falconara. Corridoi stradali: sono compresi il completamento del quadrilatero di penetrazione interna e pedemontana (SS 76 e SS 77), il tratto marchigiano della Fano-Grosseto e l’ammodernamento della SS 78 Val di Fiastra (Sforzacosta-Sarnano). Hub portuali, aeroportuali e interportuali: sono presenti gli accessi plurimodali al porto di Ancona e le infrastrutture di allaccio all’Interporto di Iesi. “Le scelte prioritarie infrastrutturali che ho avanzato al ministro nel recente incontro di Roma - ha affermato D’Ambrosio - sono state recepite nel piano che domani andrà al CIPE. Ora vigileremo che tali interventi, essenziali per l’ulteriore sviluppo delle Marche, siano attuati nei tempi più brevi possibili. Nel piano figurano anche le infrastrutture che rientrano nella intesa istituzionale di programma firmata col governo nazionale dopo il sisma del ’97. Tali opere sono funzionali al rilancio economico dell’area colpita dal terremoto, in particolare quella interna, storicamente svantaggiata. E’ inoltre importante sottolineare che nel piano del ministro sia stato ricompreso anche il Corridoio plurimodale Adriatico quale infrastruttura strategica della viabilità nazionale nord-sud.” I presidenti hanno ribadito al Governo la necessità di attuare l’impegno politico assunto in cabina di regia di modificare la legge obiettivo in tutte quelle parti chiaramente incostituzionali. Se così non sarà, le regioni adiranno alla Corte Costituzionale. Il ministro Lunardi e lo stesso La Loggia che presiede la Conferenza si sono impegnati a sciogliere questo nodo in una delle prossime riunioni. Il piano delle infrastrutture è stato preceduto da un’ampia relazione di Lunardi che ha ringraziato tutti i presidenti per la collaborazione fornita nel corso degli incontri con tutte le regioni. Il programma completo ha una stagliatura decennale, è diviso in 9 ambiti e richiede risorse finanziarie per 236 mila miliardi di lire: 50 mila saranno cofinanziamenti dell’Europa, 65 mila apporto di capitali privati e 121 mila faranno carico ai bilanci pubblici.