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13/12/2001

3 MILIARDI E 600 MILIONI PER I PARCHI MONTANI

Il Ministero dell’Ambiente ha comunicato all’Autorità di Bacino regionale il finanziamento di due importanti iniziative per la salvaguardia di parchi montani delle Marche. Si tratta di fondi della Protezione Civile nazionale destinati ad interventi ed opere da eseguire in aree caratterizzate da erosione ed instabilità per dissesti franosi connessi ad incendi boschivi, con priorità per zone ad alta valenza ambientale. Tra le richieste inoltrate dall’Autorità di Bacino, che ha svolto una attenta analisi con la collaborazione del Servizio regionale Protezione Civile, del Corpo Forestale dello Stato e delle Comunità Montane interessate, il Ministero ha ritenuto meritevoli di finanziamento gli interventi riguardanti il Parco Gola della Rossa – Frasassi ( 2 miliardi di lire) e la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo (1 miliardo e 600 milioni). “Si tratta di un ulteriore passo avanti nella strategia di tutela delle qualità ambientali da tempo avviata dalla Regione - afferma l’assessore regionale all’Ambiente e alla Difesa del Suolo, Roberto Ottaviani - che in questo caso affianca e completa il processo recentemente avviato con la predisposizione del PAI, il Piano per l’assetto idrogeologico che i Comuni stanno valutando.” Grazie alla ricognizione svolta dall’Autorità di Bacino sulla diffusa franosità del territorio marchigiano è stato infatti possibile portare su carta e valutare anche quei dissesti che, pur non interessando direttamente il patrimonio edilizio o infrastrutturale principale, comportano un rischio per le specificità ambientali di cui la Regione è ampiamente dotata e che devono essere valorizzate. “Le stesse tipologie di intervento proposte al Ministero dall’Autorità di Bacino - ha aggiunto l’assessore Ottaviani, che dell’Autorità è Presidente delegato - e che hanno trovato il pieno accoglimento del Ministero (le richieste sono state finanziate al 100 %) prevedono infatti opere di consolidamento delle zone in dissesto o in erosione, la bonifica delle aree percorse dal fuoco, la regimazione del reticolo idrico superficiale, la sistemazione delle strade interne da utilizzare anche per lo spegnimento degli incendi e per la sorveglianza, il ripristino ed il riordino degli impianti boschivi tipici dei parchi individuati dal decreto di finanziamento. Per tutte le operazioni si farà ampio utilizzo delle tecniche di ingegneria naturalistica, che potranno trovare piena efficacia anche per la capacità delle maestranze che da tempo operano nei nostri territori montani”. Il valore dei finanziamenti acquisiti dalla Regione, da concretizzarsi con urgenza con la collaborazione degli enti locali interessati, assume una particolare rilevanza anche considerando le altre azioni promosse in materia dalla Regione, illustrate in occasione della recente rassegna Parco Produce.