Le Marche sono una meta culturale interessante per il mercato argentino. Un itinerario ideale per promuovere un pacchetto turistico incentrato sul medio Adriatico. Insieme alle località balneari dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo, la nostra regione offre alternative valide al tradizionale soggiorno al mare.
È quanto emerso da un incontro tra una rappresentanza di tour operator e agenzie di viaggio dell’Argentina e l’assessore al Turismo, Lidio Rocchi. La delegazione, in visita nelle Marche, è stata ricevuta nella sede della Giunta regionale.
Rocchi ha sottolineato come, quella odierna, fosse la “prima delegazione argentina ricevuta in Regione. Un incontro importante, per avviare un discorso concreto con il paese sud americano”.
L’Italia – hanno ribadito i rappresentati della delegazione - non è solo “Roma, Firenze, Venezia”, ma anche le Marche hanno molto da offrire al mercato turistico argentino.
“Oltre al mare, sono ricche di centri e di testimonianze storiche capaci di completare un pacchetto turistico che comprenda anche l’Abruzzo e l’Emilia Romagna”, hanno affermato gli operatori argentini Lidia Comuniello e Ector Riccardo Milanesio (quest’ultimo dell’emittente Radio italianissima).
Nonostante la crisi internazionale e quella economica nazionale, l’Argentina rappresenta una risorsa turistica importante per l’Italia. Buenos Aires e il suo indotto censiscono, da soli, 10 milioni di abitanti: la metà di origine italiana. La maggior parte discende da emigrati meridionali e alimenta – da otto anni – un flusso turistico significativo verso le regioni del Sud Italia (Sicilia, in particolare). La stessa operazione gli operatori argentini intendono avviarla con le regioni adriatiche del Centro Italia, che vantano un numero rilevante di emigrati. Come ha ricordato il dirigente del servizio Turismo ed Emigrazione della Regione, Riccardo Strano, “nell’Argentina settentrionale operano 19 associazioni di emigrati marchigiani, mentre 12 sono state attive nella parte meridionale”.
“Occorre lavorare sui giovani – ha spiegato Ector Riccardo Milanesio – quelli più disponibili a riscoprire le origini dei genitori. Nel mese di giugno 2001, secondo i dati di Alitalia, il 92% dei passeggeri argentini era rappresentato da oriundi italiani. L’Argentina vola, crisi o non crisi. Certamente la recessione economica ha determinato una contrazione dei soggiorni (12 giornate in media, contro le 30 degli anni scorsi), ma la voglia di Europa è grande. Abbiamo lavorato bene con il Giubileo; intendiamo proseguire, scoprendo nuove opportunità nell’Adriatico centrale”.
Due sole le richieste avanzate dai tour operator: “Ospitalità e gastronomia”. La ricetta giusta per intercettare il mercato argentino, che viaggia nei mesi di “maggio – giugno” e “settembre – ottobre”. Quelli ideali per prolungare la stagione turistica marchigiana.
|