Nel triennio 2002-05 la Regione utilizzerà per il settore universitario risorse finanziarie a carico del proprio bilancio per un ammontare complessivo di 114 miliardi e 672 milioni di lire che, con i finanziamenti statali e gli introiti derivanti dalla tassa regionale per il diritto allo studio, saliranno a 180 miliardi di lire. "Un impegno finanziario significativo che – rileva Marcello Secchiaroli assessore regionale per il diritto allo studio – consentirà migliorare ulteriormente la già buona qualità dell’offerta universitaria marchigiana". La previsione di spesa è contenuta nella proposta di atto amministrativo sul programma degli interventi per il diritto allo studio universitario per il triennio accademico 2002-05 approvata dalla Giunta regionale. Il programma triennale, una novità assoluta per le Marche in materia di diritto allo studio, contiene le idee guida per aumentare la competitività del sistema universitario regionale. Un sistema – è sottolineato nel documento - tra i più sviluppati a livello nazionale, che, in base ai dati dell’anno accademico 2000-01, conta su 56.778 studenti iscritti, pari al 3,3 per cento del totale nazionale; buona e ben distribuita sul territorio l’offerta didattica che si articola in quattro poli (Ancona, Macerata, Urbino, Camerino), 25 facoltà, 55 corsi di laurea e 39 diplomi.
Il Piano, elaborato d’intesa con i soggetti interessati, è composto da cinque parti: la prima illustra le innovazioni sul diritto allo studio elaborate di recente dal governo; la seconda punta a valorizzare la centralità del ruolo degli studenti attraverso – ed è questa un’altra rilevante novità – l’adozione di una carta dei servizi per il diritto allo studio nella quale siano indicati gli standard delle prestazioni, le modalità e i tempi di erogazione di ciascun servizio. La terza parte è dedicata all’analisi dei punti di forza e di debolezza del sistema universitario regionale; la quarta illustra gli interventi da perseguire per il diritto allo studio, tra cui la concessione a tutti gli idonei di una borsa di studio gradualmente aumentata: oggi l’importo annuo della borsa varia dai 6 milioni e 850mila per i fuori sede ai 3 milioni e 800mila per i pendolari fino ai 2 milioni e 850mila più un pasto per quelli in sede; lo scorso anno gli studenti che hanno beneficiato della borsa sono stati 5.301. L’ultima parte del Piano è dedicata al sistema di finanziamento.
Particolare attenzione verrà posta al miglioramento dei servizi e degli interventi erogati dagli Ersu, Enti regionali per il diritto allo studio universitario, a favore degli studenti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi: borse di studio, prestiti d’onore, servizi abitativi e contributi per soggiorni all’estero. Ma il Piano punta anche alla qualificazione dei servizi rivolti alla generalità degli studenti: ristorazione, informazione e orientamento sul lavoro, agevolazioni sui trasporti, servizi sanitari, culturali, sportivi e informatici. Tra gli obiettivi prioritari l’incremento del numero degli alloggi e il potenziamento dei collegi (attualmente i posti-letto disponibili sono 2.647 a fronte di 4.124 domande), la diversificazione del servizio ristorazione ( garantito da 21 mense, per un totale di oltre un milione di pasti erogati nel 2000), una più ampia autonomia finanziaria e gestionale degli Ersu e il monitoraggio costante della spesa. Previsto, infine, l’aumento della tassa regionale sul diritto allo studio che, a valere dall’anno accademico 2002-03, passerà da 150mila a 180mila lire.(s.p.)
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