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09/11/2001

PRESENTATA A SENIGALLIA LA NUOVA CARTA NUMERICA DELLE MARCHE

La nuova ‘carta tecnica numerica’ delle Marche è stata presentata a Senigallia in un’iniziativa dell’Assessorato alla Pianificazione territoriale e urbanistica, presieduta dall’assessore regionale Roberto Ottaviani. La cartografia a media scala (1:10.000) descrive con un dettaglio adeguato le caratteristiche fisico morfologiche del territorio, sia quello abitato che quello naturale. A Senigallia è stata presentata una prima parte del lavoro che riguarda 4/5 del territorio, cioè 780 mila ettari su 964 mila. Il completamento avverrà entro giugno 2002, con un investimento totale di 3 miliardi e 200 milioni di lire. “Non è facile spiegare la sua importanza ai non addetti ai lavori. Pensate ad una torta – ha detto Ottaviani -: innanzitutto c’è la base a cui si aggiungono uno dopo l’altro strati e ornamenti che la completano. Cioè, semplificando in maniera divertente, con la carta la Regione ha creato la base su cui ‘stratificare’ i dati sulla popolazione e man mano elaborare i servizi urbanistici, sanitari, viari ecc. La localizzazione di nuove aree di sviluppo e di strutture viarie, ad esempio, studiate su un territorio che è tridimensionale e quindi sulla base della sostenibilità delle azioni da intraprendere. La carta é numerica – ha aggiunto l’assessore regionale - perché i numeri consentono una lettura universale e omogenea delle informazioni e un percorso condivisibile nelle attività di pianificazione e governo del territorio. Un linguaggio comune, cioè, attraverso il coordinamento e la standardizzazione delle banche dati cartografiche regionali. Insisto sulla novità della tridimensionalità perché è uno strumento essenziale alla pianificazione, a valorizzare il territorio e a garantire la sostenibilità delle trasformazioni operate dall’uomo: un elemento che ci pone molto avanti fra le regioni italiane”. In effetti le Marche si sono dotate di una ‘ortofotocarta’ fin dagli anni ’70, arricchendola negli anni ‘80 con aggiornamenti e miglioramenti indispensabili a elaborare il Piano paesistico, i bacini idrografici e via dicendo. L’attuale cartografia è un notevole passo in avanti. Consente di superare i limiti di quella precedente che appiattendo il territorio, fotografato dall’alto, rendeva difficile ‘stratificare’ i successivi livelli della ‘torta’. Non é perciò solo una carta tecnica, ma uno strumento a valenza sociale e di servizio. Altro passo in avanti é la possibilità di mettere in rete i dati rendendoli utilizzabili in tempi reali attraverso i siti della Regione. La necessità di un adeguato e aggiornato strumento conoscitivo del territorio marchigiano è cresciuta con il sisma del 1997. Quell’evento ha fatto sentire la mancanza di una cartografia recente a media scala, a supporto dell’emergenza e d’aiuto alle politiche di ricostruzione. Il lavoro é diviso in tre fasi. La terza è l’insieme di archivi dati e macchine. Ma anche di linguaggi formali di trattamento dati per la conoscenza del territorio e della società, condivisa tra gli attori del governo e della trasformazione del territorio: un codice, insomma. E a Senigallia erano numerosi gli ‘attori del governo e della trasformazione del territorio’: amministratori, tecnici pubblici ed esperti privati, operatori dei servizi ecc..