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09/11/2001

IL PIANO AGRICOLO REGIONALE TERRA’ CONTO DELLA CENTRALITA’ DEL SETTORE CEREALICOLO

La cerealicoltura è settore centrale della nostra economia agricola ed è quello che più di altri è minacciato dalla globalizzazione e dall’evoluzione della politica comunitaria. Richiede pertanto scelte conseguenti in grado di aumentare la sua competitività. E’ questa la conclusione a cui è arrivata una riunione promossa dal Servizio Agricoltura e che ha visto coinvolti i rappresentanti degli operatori della filiera cerealicola - produttori, organizzazioni agricole, stoccatori, molitori, fornai e contoterzisti – e la presenza del prof. Rodolfo Santilocchi della Facoltà di Agraria di Ancona. La riunione era finalizzata alla definizione delle priorità del Piano Agricolo Alimentare, a cui sta lavorando la struttura regionale e che presto vedrà la luce. Il documento di programmazione – ha detto il dirigente di Servizio Sergio Bozzi – terrà conto di questa specificità della nostra agricoltura e lavorerà per qualificare ulteriormente il settore. E’ in questo contesto che si collocano i progetti messi in atto con il contributo dell’ASSAM e che porteranno alla certificazione e al marchio per i prodotti della cerealicoltura, come ha ricordato Tonino Fabini, presidente dell’ASSOCETRA, l’associazione recentemente costituita tra i soggetti della filiera. Si consideri che, nelle Marche, su una superficie agricola di 560 mila ettari, l’investimento in assoluto maggiore riguarda i cereali, a cui seguono le foraggere, sia temporanee che permanenti. All’interno dei cereali un ruolo di primo piano è svolto dal grano duro, che alimenta l’industria di trasformazione anche di marchi prestigiosi a livello nazionale. (e.r.)