“Una riunione deludente, anche se ha evidenziato un sentire comune degli assessori alle attività produttive, indipendentemente dalla loro collocazione politica”. E’ questo il commento del vice-presidente Gian Mario Spacca, oggi a Roma ad un incontro con il Ministro Antonio Marzano, insieme ai colleghi delle altre Regioni.
Il tema affrontato è stato quello dei trasferimenti alle Regioni delle risorse sul Fondo unico, che raccoglie la disponibilità economica per gli incentivi alle imprese. Interventi importanti, collegati all’innovazione e ricerca, crescita, riconversione, acquisto macchinari e internazionalizzazione.
“Corale è stata la richiesta, al rappresentante del Governo – ha detto Spacca – di avere almeno 600 miliardi in più per il Fondo unico a sostegno delle piccole imprese.
Oggi, quella che era una necessità, si è trasformata in un una condizione irrinunciabile, per garantire il futuro alla nostra economia: gli imprenditori si aspettano una iniezione di fiducia dalle istituzioni. Fatti però, non parole. Questi non possono che comportare risorse adeguate e certe per finanziare i processi di riordino degli strumenti a sostegno dello sviluppo economico che le Regioni stanno operando.”
In sede di riunione, il vice-presidente ha illustrato il caso-Marche: le disponibilità finanziarie dello Stato non coprono le reali richieste delle imprese; quelle del 2001 sono meno della metà di quelle dello scorso anno e sono trasferite in diverse tranche.
Al termine dell’incontro gli Assessori alle attività produttive delle Regioni si sono riuniti e hanno confermato gli indicatori 2001 per il riparto delle risorse del Fondo unico per il prossimo anno, respingendo le richieste di revisione avanzate dalle Regioni Lazio e Liguria, appoggiate dalla Sicilia, che avrebbero fortemente penalizzate le Marche.
Spacca ha anche detto che “è necessario valorizzare il ruolo centrale che hanno assunto le Regioni”. L’impressione che si ha invece – ha sottolineato – è che “il federalismo”, uscito vincente dall’ultimo referendum, rimanga “strozzato” tra due tendenze contrapposte: chi chiede la devolution, da una parte, e chi resiste a trasferire anche quello che “ci spetta”.
“Il Governo – ha concluso Spacca – non può sottovalutare, dunque, che la politica industriale è a tutti gli effetti una competenza regionale e che, per poter sostenere la competitività del sistema di piccole e medie imprese regionali, ha bisogno di risorse adeguate. (e.r.)
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