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13/11/2001

"LE MARCHE ARCHEOLOGICHE" PRESENTATE ALLA BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM

Alla quarta edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, svoltasi a Paestum dall’8 all’11 novembre - alla quale hanno partecipato più di 150 tour operator italiani e 80 compratori provenienti da quindici Paesi- le Marche hanno avuto una presenza di primo piano. Non solo per le molteplici realtà archeologiche ospitate nello stand della Regione, ma anche per uno specifico momento dedicato alla presentazione del volume “Le Marche Archeologiche”, un’occasione importante per far conoscere e promuovere il sistema archeologico regionale, denso di eccellenze che testimoniano tutti i periodi della millenaria storia marchigiana. La pubblicazione è stata curata dall’assessorato regionale alla Cultura – Servizio Beni e Attività Culturali insieme all’assessorato regionale al Turismo e vi hanno collaborato le quattro province, la Soprintendenza Archeologica per le Marche e l’Azienda di promozione turistica regionale. “ Abbiamo avviato un programma articolato – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Carmela Mattei nel corso della presentazione - per valorizzare il ricco patrimonio archeologico delle Marche costituito da 43 musei, 33 aree e 7 parchi archeologici. L’obiettivo è quello di mettere in rete le proposte combinandole con le risorse ambientali ed enogastronomiche tipiche. Insieme ,quindi, per concorrere alla crescita omogenea dell’identità culturale regionale. Questa pubblicazione – ha proseguito l’assessore Mattei- ha infatti il merito di rispecchiare lo spirito con il quale è stata pensata la Borsa del Turismo Archeologico di Paestum: coniugare conoscenza scientifica, tutela e valorizzazione turistica del patrimonio, nella legittima prospettiva di ricaduta economica che può derivare dalla corretta fruizione culturale. Per sua natura il patrimonio archeologico è fragile e come tale la sua fruizione deve sottostare a regole proprie, ma anche per le Marche, come per il resto del Paese, rappresenta una delle chiavi di sviluppo sostenibile su cui investire come risorsa nuova e sempre rinnovabile, anche se da non “consumare”. L’intento della Regione, attraverso progetti scientifici e progetti pilota, è proprio quello di legare al patrimonio culturale ed archeologico in particolare, alcuni sistemi integrati di valori ed eccellenze di territori più vasti che gravitano attorno al nucleo archeologico e che per beni e servizi offerti possono avere potenzialità di sviluppo assimilabili. “ Il volume “Le Marche Archeologiche” si presenta come una guida articolata per sezioni: Le Marche preistoriche, Le Marche picene, le Marche romane, le vie consolari Flaminia e Salaria, le aree e i parchi archeologici, i progetti avviati, alcune proposte di itinerari, il Museo Archeologico nazionale, le Marche in età tardoantica – I Longobardi. Dalla mappa, in seconda di copertina, con la semplice visualizzazione dei siti archeologici extraurbani ed urbani, l’indicazione grafica dei musei, dei parchi, delle aree, è possibile avere un quadro di insieme su quanto sia capillarmente diffusa la rete archeologica regionale. Un sistema oggetto di salvaguardia e valorizzazione da parte della L.R. 16/94 e del Piano pluriennale di intervento che per primo in Italia ha avviato la sperimentazione di nuove forme di concertazione tra Stato e Regione. Il volume “Le Marche archeologiche” è dunque un agile strumento divulgativo che permette di ricostruire, attraverso un percorso cronologico pressoché completo, un tessuto monumentale ed espositivo di tutto rilievo, con alcuni poli maggiormente significativi, dotati di testimonianze ancora leggibili sul territorio e fruibili per la gran parte. Da segnalare il progetto di rete “Musei piceni nelle Marche” – 18 musei da Pesaro a Monsampolo del Tronto, le schede illustrative delle aree archeologiche e dei parchi, il progetto pilota per il Sistema archeologico regionale e il progetto di Carta archeologica regionale, catalogo cartografico informatizzato e strumento indispensabile anche ai fini della tutela archeologica nell’ambito della programmazione urbanistica. (ad’e)