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18/10/2001

SPESA FARMACEUTICA, I DATI DELLA REGIONE

Dopo l’Umbria, la Campania e il Piemonte, le Marche sono la regione che ha registrato l’incremento minore della spesa farmaceutica nel primo semestre del 2001. Dieci anni fa era la terza regione con la spesa più alta, preceduta da Liguria e Toscana. Oggi la quota pro capite è inferiore alla media nazionale. Questi dati emergono dalle rilevazioni effettuate dal servizio regionale alla Sanità, che verifica gli andamenti dei consumi. “Un segnale positivo da sottolineare – commenta il presidente Vito D’Ambrosio – che deve spingerci a razionalizzare ulteriormente la spesa per liberare risorse da investire negli altri settori della sanità. L’accordo tra Stato e Regioni dello scorso 8 agosto prevede un tetto di spesa, per la farmaceutica territoriale, del 13% e l’adozione di una serie di provvedimenti per conseguirlo. I prossimi mesi ci vedranno impegnati a raggiungere questo traguardo, fondamentale per sostenere il nostro modello sanitario che anche l’Istat ha recentemente riconosciuto di alto livello”. Nei primi sei mesi dell’anno, sono state “ammesse al pagamento” 5 milioni e 655 mila ricette (+16,21%) e la spesa complessiva, a carico del Servizio sanitario regionale, è stata pari a 288 miliardi 722 milioni di lire (+33,4%). L’Azienda sanitaria Usl di San Benedetto del Tronto, con il 39,13%, è quella che ha registrato il maggior incremento percentuale, mentre quello minore si è avuto nell’Azienda d Jesi, con un +23,2%. I medicinali che hanno segnalato i maggiori incrementi sono stati quelli per: l’ulcera peptica, l’ipertensione, ipolipemizzanti (per abbassare il livello dei lipidi, come il colesterolo, nel sangue), antinfiammatori e antireumatici, psicolettici, psicoanalettici, antistaminici. L’aumento della spesa è dovuto principalmente alla crescita dei consumi (+25,13% nel solo mese di giugno); alla prescrizione di farmaci a costo più elevato, a nuovi medicinali e terapie a carico del Servizio sanitario nazionale che prima non lo erano; all’invecchiamento della popolazione, che si ripercuote inevitabilmente sui consumi. Nei mesi di luglio (+38,41%) e agosto (+36,67%) la spesa farmaceutica ha avuto l’impennata maggiore.