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27/09/2001

APPROVATE LE LINEE GUIDA DEI PIANI D’AMBITO PER LE RISORSE IDRICHE E STANZIATI I FONDI PER LA LORO REALIZZAZIONE

La gestione integrata del patrimonio idrico delle Marche é la finalità che la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Roberto Ottaviani, ha determinato con l’approvazione delle linee guida dei piani d’ambito. “Nelle ultime due estati – ha detto Ottaviani nel commentarle – sia il maceratese che il pesarese hanno sofferto di crisi idriche che sono un campanello d’allarme sull’uso dell’acqua: un bene che non è infinito e che invece va salvaguardato ed utilizzato al meglio. Aggiungo che il fenomeno serra sta accentuando anche nel nostro Paese, processi di desertificazione evidentemente influenzabili negativamente dall’intervento umano. Ma anche positivamente: ecco perché stiamo accelerando l’azione per fornire a tutta la collettività, in primo luogo le amministrazioni, le norme e gli strumenti per il giusto uso e la giusta programmazione delle risorse idriche.” La Giunta, inoltre, ha stanziato un miliardo e 631 milioni di lire per elaborare i piani delle cinque ATO marchigiane (ambito territoriale ottimale) e completare la ricognizione delle infrastrutture del ciclo integrato delle acque che spetta alle Province e Comuni, riuniti in ATO, in particolare per le opere di adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione esistenti. Tali fondi speciali, insieme a quelli per le annualità dal 1994 al 1998, sono stati assegnati per il biennio 199/2000 alle Marche, dal Ministero Ambiente e Tutela del territorio. Il loro pieno e concreto utilizzo ha carattere d’urgenza tenuto conto che il Cipe, per accelerare l’attuazione della legge ‘Galli’ del 1994, in materia di risorse idriche, ha stabilito che non verranno più assegnate risorse se entro giugno 2002 non saranno adottati i piani d’ambito. Le linee guida adottate con il primo dei provvedimenti di Giunta citati, si articolano su vari obiettivi. Il primo è uniformare i criteri dei piani sulla base della ricognizione delle infrastrutture sull’intero territorio regionale, condotta con criteri e strumenti omogenei. In secondo luogo individuano la tariffa media attualmente applicata per ciascun ambito ed infine definiscono i livelli obiettivi di servizio e si prefiggono di evitare incongruenze e dicontinuità nei vari approcci al problema della razionalizzazione nella gestione delle risorse idriche. E’ bene chiarire che il piano d’ambito è nella sostanza un piano industriale, cioè un insieme di valutazioni tecniche, economiche e finanziarie per individuare le azioni, i tempi e i costi per la conduzione. Ogni piano industriale ha degli obiettivi, nel caso in questione è affidare la gestione del servizio idrico integrato ad un unico soggetto, con il fine di raggiungere standard ottimali del fabbisogno e dell’erogazione del bene acqua.