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07/09/2001

SERVIZI SOCIALI - APPROVATO IL PIANO DI RIPARTO - 63 MILIARDI PER IL 2001

Aumentano mediamente del 40 per cento rispetto allo scorso anno i finanziamenti statali e regionali assegnati ai Comuni delle Marche per realizzare interventi di politica assistenziale. L’incremento, che riguarda tutti i Comuni , singoli e associati, risulta maggiore nelle realtà locali dove si concentrano maggiormente le problematiche sociali. E’ questa una delle principali novità contenute nello schema di deliberazione sul Piano di riparto e sul programma degli inteventi 2001 relativi al comparto socio assistenziale, approvato dalla giunta regionale. “La delibera - spiega l’assessore ai servizi sociali Marcello Secchiaroli promotore dell’iniziativa - pone le premesse per attuare concretamente la legge nazionale di riforma dell’assistenza, gli interventi e i servizi previsti dal Piano sociale regionale”. Non solo. L’atto aggiunge Secchiaroli, stabilisce anche parametri di ripartizione più rispondenti ai bisogni delle realtà locali, consentendo di organizzare un’efficiente rete di servizi integrati sull’intero territorio regionale. Favorisce, inoltre, l’integrazione degli interventi all’interno delle singole aree e incentiva l’erogazione delle prestazioni assistenziali da parte dei piccoli Comuni che non dispongono di risorse sufficienti riservando loro una quota pari al 9 per cento dell’intero ammontare delle risorse regionali : il 6 per cento per i Comuni fino a tremila abitanti, il 3 per cento per i Comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti. Lo schema di deliberazione prevede una spesa complessiva di 63 miliardi di lire; di questi poco più di 50 sono ripartiti fra i Comuni; in base ai criteri stabiliti dalla giunta, le aree di intervento per la ripartizione dei fondi comprendono i minori, le persone anziane, i disabili, gli immigrati, i soggetti senza fissa dimora e i tossicodipendenti a rischio elevato; tra le iniziative finanziabili rientrano anche le “responsabilità familiari” e la lotta alla povertà. Una somma di 9 miliardi e 713 milioni è invece riservata alla realizzazione di progetti obiettivo e di sperimentazioni a carattere regionale. A questo finanziamento sono interessate, come stabilito dalla normativa nazionale, specifiche fasce della popolazione: anziani non autosufficienti, adolescenti, disabili gravi, ciechi pluriminorati, soggetti autistici e tossicodipendenti ad alto rischio; in programma anche interventi a favore di immigrati senza fissa dimora, del Gruppo di ascolto giovani, servizi di tutela dei minori contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale, iniziative di monitoraggio a favore dei disabili gravi e interventi di supporto dei servizi sociali nelle zone terremotate dell’Alto maceratese. La giunta ha poi deciso di ripartire tra gli Enti locali i 2 miliardi di finanziamenti statali trasferiti alla Regione, in modo da facilitare l’avvio della riforma. Ha infine assegnato, in quote proporzionali, un’ulteriore somma di 1 miliardo di lire ai Comuni che concorrono al pagamento delle rette dei disabili gravi psico-sensoriali ricoverati negli istituti educativo-assistenziali, assistiti con la legge regionale 31/82. Le somme sono ripartite, in base alle caratteristiche demografiche, economiche e occupazionali, per aree di intervento e per aree territoriali; a seconda delle necessità e dei bisogni locali, possono essere riversate da un settore all’altro. Al fine di sostenere la politica di integrazione dei servizi sociali, particolare importanza è riconosciuta all’associazionismo dei Comuni. Gli stanziamenti a favore degli Enti locali costituiscono quota di cofinanziamento dei progetti e dei relativi interventi . Il provvedimento è all’esame della competente commissione del Consiglio regionale. La giunta ha approvato e trasmesso al Consiglio anche la richiesta di parere sullo schema di deliberazione relativo alle modalità e al riparto dei fondi 2001 per il cofinanziamento delle spese di pianificazione e gestione degli interventi e dei servizi sociali dei Comuni associati in ambiti territoriali. La somma complessiva è di 4 miliardi e 600 milioni di lire, di cui 3 miliardi e 150 milioni ai Comuni capofila per costruire la rete degli uffici di promozione sociale . (s.p.)